GRUPPO | ARGOMENTO E TUTORS | N. | SEDE | MATERIALI | |
A | MESSAGGERI DELL'UNIVERSO: I RAGGI COSMICI E LA LORO VELOCITà L. Benussi, L. Passamonti, D. Pierluigi, A. Russo L'esperimento è finalizzato a semplici misure di grandezze fisiche (velocità della luce nel vuoto, velocità di deriva degli ioni in un gas in campo elettrico, determinazione della posizione del raggio cosmico) attraverso l'utilizzo di un semplice apparato tracciante per raggi cosmici. L'esperimento consiste nella messa a punto dei rivelatori (contatori a scintillazione e/o camere a gas a deriva), nella raccolta di dati tramite programmi di acquisizione su PC, e nella misura fisica che farà uso di semplici strumenti statistici. |
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CMS Centre |
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B | PROGETTO PLASDUINO: UTILIZZARE ARDUINO PER L'ACQUISIZIONE DATI IN SEMPLICI ESPERIENZE DIDATTICHE DI LABORATORIO. M. Pesce-Rollins, C. Sgro'
Arduino è una piattaforma hardware open source che consente di programmare ed utilizzare un microcontrollore in maniera semplice ed immediata. La sua popolarità è legata proprio alla semplicità di utilizzo, alla varietà di possibili applicazioni ed al basso costo. |
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Aula Direzione |
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C | A CACCIA DI ONDE GRAVITAZIONALI CON RIVELATORI RISONANTI V. Fafone, M. Iannarelli, A. Rocchi I rivelatori gravitazionali risonanti utilizzano come elementi sensibili cilindri delle dimensioni di circa tre metri di lunghezza e 60 centimetri di diametro, del peso di due tonnellate, raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto. Il materiale utilizzato è una lega di alluminio, con speciali caratteristiche meccaniche e termiche. Nel corso dell'esperienza, dopo aver discusso le principali caratteristiche di un rivelatore gravitazionale risonante, si misureranno alcune delle proprietà dei materiali utilizzati, a temperatura ambiente e alla temperatura dell'azoto liquido. |
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Aula A-1 |
Nautilus |
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D | ATOMI, ACCELERATORI E LUCE A. Balerna, A. Grilli, A. Raco, V. Sciarra Il nostro mondo è popolato da tanti e diversi tipi di materiali: ciò che sorprende è che questa grande varietà di materia sia composta di pochi e relativamente semplici elementi chiamati atomi. Gli atomi, con la loro dimensione di frazioni di nanometro (un decimo di miliardesimo di un metro) sono invisibili anche al migliore microscopio ottico. Per “vedere” gli atomi ed esplorare il mondo al di là delle sue proprietà macroscopiche, è necessaria una luce che non è quella visibile. Questa luce, o meglio i raggi X, hanno una lunghezza d’onda ben più corta della radiazione visibile e quindi adatta a studiare elementi piccoli come gli atomi. Gli acceleratori di particelle nati per studiare la fisica fondamentale, sono nel tempo diventati anche ottime sorgenti di luce (luce di sincrotrone) e in particolare di raggi X. Studieremo l’evoluzione delle sorgenti di luce di sincrotrone, le loro caratteristiche e le nuove prospettive di ricerca che si aprono anche nell’ambito degli studi sulla struttura atomica della materia. | 8 | Lab. Dafne Luce | Slides | |
E | MECCANICA QUANTISTICA - MISURA DELLA COSTANTE DI PLANCK D. Babusci, R. Lenci, G. Morello, G. Papalino L' attività di questo gruppo di lavoro sarà di tipo teorico e sperimentale, e incentrata sui seguenti argomenti inerenti la Meccanica Quantistica:
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Auditorium B.Touschek |
Aula Seminari |
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F | CARATTERIZZAZIONE DI MATERIALI MEDIANTE DIFFRATTOMETRIA A RAGGI X |
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Aula Conversi |
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G | TECNICHE INNOVATIVE PER LA RIVELAZIONE DI PARTICELLE CON MATERIALI SCINTILLANTI, FOTOMULTIPLICATORI, FOTORIVELATORI A SILICIO PER LA FISICA DELLE ALTE ENERGIE. I. Sarra, M. Martini, G. Pileggi, B. Ponzio L'attività sperimentale sarà incentrata sulle tecniche di rivelazione di particelle con materiali scintillanti. In particolare, verranno presentate e utilizzate le diverse tecniche di lettura dei segnali ottici partendo dai fotomoltiplicatori fino a rivelatori al silicio. In laboratorio verranno utilizzati i SiPM, innovativi fotorivelatori al silicio molto usati negli ultimi anni nella fisica delle alte energie. Scopo dell'esperienza sarà quello di comprendere vantaggi e svantaggi di queste nuove tecniche rispetto a quelle del passato. |
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Aula B-1 |
Camera Pulita LHCb |
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H | BRUNO, PIERRE E IL MISTERO DELLA CARICA PERDUTA: PERCORSO STORICO E SPERIMENTALE ALLA SCOPERTA DEI RAGGI COSMICI. |
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Aula T-75 |
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I | SULLE TRACCE DELLE PARTICELLE: LA COSTRUZIONE DI UNA CAMERA A NEBBIA. PROPOSTA DIDATTICA PER DIVENTARE DEI "DETECTIVE DELLE PARTICELLE" |
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Aula Puls |
Aule A-75, B-75 |
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L | DAL GRANDE AL PICCOLO: NANOSTRUTTURE E MICROSCOPIA ELETTRONICA |
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Aula Leale |
Stanze 1 e 2 |
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M | Tecniche di diagnostica per i beni culturali: applicazioni della spettroscopia infrarossa allo studio della sezione stratigrafica di un'opera d'arte. Applicazione dei raggi X M. Cestelli Guidi, A. Gorghinian, M. Pietropaoli, G. Viviani Il gruppo lavorerà sulla caratterizzazione, tramite spettroscopia infrarossa, dei materiali che compongono le sezioni stratigrafiche di un dipinto e sull'individuazione degli elementi presenti in un campione per mezzo della fluorescenza a raggi X (XRF). Nella prima parte della giornata verranno presentate le caratteristiche della luce di sincrotrone nell'infrarosso ed i suoi vantaggi nello studio dei manufatti artistici e l'applicazione dei raggi X in tecniche diagnostiche non distruttive nello studio di opere d'arte. Nel pomeriggio l'attività si sposterà nel laboratorio di luce di sincrotrone dove si potrà realizzare una misura di microscopia infrarossa su provini e su campioni prelevati da opere d'arte per la generazione delle immagini stratigrafiche. Successivamente nel laboratorio di radioprotezione si esaminerano campioni di tipo diverso per mezzo della XRF. |
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Aula Calcolo |
Lab. Dafne Luce Lab. Fisica Sanitaria |
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N | SUPERCONDUTTIVITA' E L'EFFETTO MEISSNER NEI SUPERCONDUTTORI CERAMICI GRANULARI AD ALTA TEMPERATURA D. Di Gioacchino Lo scopo dell'incontro è conoscere il fenomeno superconduttivo. Sperimentalmente sarà caratterizzato l'effetto "Meissner" di un materiale superconduttore ceramico. Sarà mostrata la levitazione di un trenino con superconduttori ceramici su una ferrovia magnetica e di un piccolo magnete su un superconduttore. inoltre sarà presentata la misura di suscettività magnetica di un superconduttore in funzione della temperatura. Verrà effettuata una lezione introduttiva del fenomeno e la presentazione delle esperienze che seguiranno in laboratorio. |
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Laboratorio |
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O | BTF La Beam-Test Facility (BTF) dei LNF è una linea di estrazione di elettroni e positroni per lo sviluppo, la calibrazione e il test di rivelatori di radiazione ionizzante, utilizzata anche per esperimenti di fisica fondamentale. L’attività sperimentale è incentrata sulla comprensione e l’utilizzo delle diverse tecniche di rivelazione di particelle, utilizzate per caratterizzare e monitorare tutti i parametri del fascio, in particolare le dimensioni traverse e l’intensità, in tutto l’intervallo di energie prodotte. La diagnostica normalmente utilizzata prevede l’uso di rivelatori a pixel di Silicio, calorimetri a cristalli, rivelatori Cherenkov, rivelatori a fibre scintillanti, nonché di sistemi di acquisizione dati innovativi, in grado di garantire il controllo del fascio in tempo reale. |
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BTF |
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P | L'ELETTRONICA NEL MONDO DELLA FISICA DELLE PARTICELLE: DAI PRIMI ESPERIMENTI DI ALTE ENERGIE FINO AI NOSTRI TEMPI L’evoluzione storica dell’elettronica ha permesso di realizzare esperimenti sempre più complessi grazie alla notevole riduzione dei costi e alla sempre maggiore integrazione dei componenti. |
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Biblioteca |
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Q | MISURA DELLA VITA MEDIA DEL MESONE D0 USANDO I DATI DELL'ESPERIMENTO LHCB La teoria delle interazioni forti ed elettrodeboli, il cosiddetto modello standard, è stato confermato da decenni di esperimenti agli acceleratori che ne hanno ribadito la validità e ha ottenuto successi strepitosi, come la scoperta del bosone di Higgs. Eppure da anni i fisici sono alla ricerca di “nuova fisica” oltre il modello standard. Questa necessità di 'andare oltre' nasce dall’impossibilità del modello stesso nello spiegare fatti sperimentali quali la natura della materia oscura o la predominanza della materia sull’antimateria (detta bariogenesi). Infatti, nonostante il modello standard includa piccole differenze tra materia e antimateria, esse sono troppo piccole per spiegare la formazione dell’Universo come lo conosciamo. La differenza tra materia e antimateria è stata osservata prima nel sistema dei mesoni K (1964) e poi in quello dei mesoni B (2001), mentre nonostante molti tentativi non è ancora stata osservata nei mesoni D. Lo studio accurato delle proprietà di questi ultimi, prodotti in grandi quantità dalle collisioni protone-protone a LHC e raccolti dall’esperimento LHCb, è una delle strade aperte per cercare indicazioni sulle caratteristiche della nuova fisica, in particolare per spiegare la bariogenesi. Il campione di dati usato per questa esercitazione è stato raccolto nel 2011 dall’esperimento LHCb ed è stato selezionato in modo da contenere un alto numero di candidati mesoni e antimesoni D0. Dopo una breve introduzione al rivelatore LHCb e alla fisica dei mesoni D0, l’esercitazione permetterà di ripercorrere tutti i passi, dalla selezione degli eventi alla stima della sistematiche, necessari a misurare la vita media del mesone D0.
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Aula Master |
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