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FAQ: risposte alle domande più comuni

Questa è solo la raccolta di alcune risposte alle domande più frequenti che vengono fatte all'autore di Appunti di informatica libera. Un'opera come questa non dovrebbe avere bisogno di una «FAQ», eppure, chi scrive per chiedere aiuto non ha sempre la calma necessaria per trovare le notizie che cerca. Il colloquio immaginario avviene tra colui che fa la domanda e l'autore di Appunti di informatica libera.

1   Novità

1.1)   Come faccio a rimanere informato sulle novità che riguardano l'opera?

Ci si può iscrivere alla lista appuntilinuxannunci@yahoogroups.com, inviando un messaggio qualunque all'URI <mailto:appuntilinuxannunci-subscribe@yahoogroups.com>. Per cancellare la propria iscrizione basta mandare un altro messaggio a <mailto:appuntilinuxannunci-unsubscribe@yahoogroups.com>. La lista è in sola lettura, per cui non è possibile inviare dei messaggi al suo indirizzo.

2   Stampa dell'opera e formati mancanti

2.1)   La visualizzazione del formato PDF crea qualche problema. Cosa si può fare?

Si può provare con un programma differente, o una versione più aggiornata.

2.2)   I segnalibri del formato PDF sono privi di alcuni caratteri. È normale?

Per il momento sì. Purtroppo non è stato possibile fare di meglio.

2.3)   Come si ottiene un file PostScript normale a partire dal formato DVI?

Con Dvips, nel modo seguente:

dvips -o file_ps_da_generare file_dvi_di_partenza

2.4)   La stampa, a partire dai file PostScript ridotti e organizzati per la rilegatura a filo, non è centrata perfettamente; in questo modo la cucitura verrebbe troppo vicina al testo. Cosa si può fare?

Il problema riguarda la stampante. Lo si può risolvere modificando il filtro di stampa, o creando un prefiltro, con l'uso di pstops della raccolta PSUtils. La soluzione per ottenere il riallineamento della stampante è descritta nel capitolo 90.

2.5)   Stampando i formati PostScript ridotti, si perdono alcune informazioni in alto e in basso. Dipende dalla stampante?

I margini dei formati ridotti sono molto piccoli e con alcune stampanti diventa impossibile stampare perché non sono in grado di rispettare queste misure. Chi ha questo problema, può provare a rielaborare il file PostScript in modo da ridurlo ancora un po', centrandolo, in modo da recuperare un po' di margini in più. Tuttavia, resta il fatto che così il testo diventa ancora più piccolo e forse conviene accontentarsi della stampa normale, non ridotta. A ogni modo, il comando da usare con le PSUtils per recuperare un altro mezzo centimetro, può essere il seguente:

cat file_ps_originale | pstops -q "1:0@0.975(2mm,2mm)" > file_ps_elaborato

Si possono trovare informazioni ulteriori su questo problema nel capitolo 90.

3   Organizzazione della distribuzione dell'opera

3.1)   Perché non sono distribuiti i file di differenze (diff) assieme alle nuove edizioni di Appunti di informatica libera?

Il file di differenze rischia di essere molto grande e la sua preparazione è comunque un impegno in più per l'autore.

3.2)   Perché non c'è un volume contenente soltanto gli aggiornamenti?

Il lavoro necessario per la composizione e la preparazione dei file di una nuova edizione è molto impegnativo. Il lavoro aggiuntivo necessario per separare gli aggiornamenti non è giustificabile. Si può conoscere l'elenco delle novità di ogni edizione leggendo le pagine introduttive, specifiche, che appaiono nell'edizione HTML. Da questo elenco si può determinare facilmente quali siano i capitoli che potrebbe valere la pena di ristampare per restare «aggiornati».

In generale, non è conveniente la stampa integrale di Appunti di informatica libera. L'opera è divisa in volumi proprio per permettere una stampa selettiva. La stampa di uno o di alcuni tomi può essere corredata dall'indice generale e da quello analitico, oltre che dalle appendici, che sono distribuiti anche in file PostScript separati.

3.3)   C'è qualche piccola differenza di contenuto tra le varie forme di composizione. Cosa significa questo fatto?

Alcuni contenuti vengono inclusi o meno a seconda del tipo di composizione. Per esempio, questa FAQ appare sicuramente nella composizione in HTML, mentre in altre situazioni non c'è.

Tuttavia, ci possono essere anche delle differenze di tipo diverso, che rappresentano modifiche o aggiunte dell'ultimo minuto. Infatti, la composizione in tutti i formati disponibili dell'opera richiede molte ore e spesso si presentano una serie di imprevisti, per cui non bastano due giorni di lavoro dedicati completamente a questo scopo.

Sotto tutti i punti di vista, la composizione in HTML dovrebbe essere quella più completa.

4   Riproduzioni speculari

4.1)   Come si fa a realizzare una riproduzione speculare di Appunti di informatica libera?

La realizzazione di un sito speculare è una cosa molto semplice da un punto di vista operativo, quello che serve, semmai, è la banda. Nel capitolo 170 è spiegato come utilizzare i programmi Mirror e Wget, oltre alle implicazioni che stanno dietro l'attivazione di questo tipo di servizio.

Chi vuole mettere a disposizione un sito speculare di Appunti di informatica libera deve fare poche cose: leggere quel capitolo (se non è già in grado di utilizzare gli strumenti necessari per la realizzazione di un sito speculare), accordarsi con l'amministratore del nodo di rete dal quale intende attingere per ottenere la propria riproduzione di Appunti di informatica libera (soprattutto per ciò che riguarda gli orari in cui farlo) e configurare opportunamente Mirror e Wget (o altri programmi che eventualmente intenda utilizzare).

Supponendo che si voglia fare la riproduzione speculare di ftp://ftp.brot.dg/pub/AppuntiLinux/ e http://www.brot.dg/AppuntiLinux/, occorre predisporre un file di configurazione adatto per Mirror e occorre definire le opzioni opportune per Wget. Il file di configurazione di Mirror, per la riproduzione dell'URI FTP, potrebbe essere simile a quello seguente:


# File di configurazione di Mirror.
# /etc/mirror.defaults
#
package=defaults
        local_dir=/home/ftp/pub/
        dir_mode=0755
        file_mode=0444
        user=0
        group=0
        do_deletes=true
        max_delete_files=20%
        max_delete_dirs=20%
        mail_to=root

package=al
        site=ftp.brot.dg
        remote_dir=/pub/AppuntiLinux/
        local_dir=/home/ftp/pub/AppuntiLinux/
        remote_user=ftp
        remote_password=mirror
        do_deletes=true
        max_delete_files=75%
        max_delete_dirs=75%

Wget, potrebbe essere avviato nel modo seguente per riprodurre nella directory corrente le informazioni distribuite con il protocollo HTTP:

wget --mirror --relative --no-parent <-'
`->-nH "http://www.brot.dg/AppuntiLinux/"

Comunque, è da tenere presente che Wget non rimuove i file che non si trovano più nell'origine. Eventualmente, nel capitolo 170 è descritto un modo per aggirare l'ostacolo.

5   Le solite domande

5.1)   Si può mantenere Win*/Dos sul disco C: e installare GNU/Linux sul disco Y:, in modo da avere due sistemi operativi completamente indipendenti senza avere problemi di partizioni diverse nello stesso disco?

In generale sì, tenendo conto che GNU/Linux individua i dischi e le partizioni in modo differente dal Dos. Tuttavia è necessario operare con prudenza, dal momento che le prime volte si possono fare degli sbagli tali da perdere irreversibilmente i dati utilizzati in precedenza. Qualunque sia la distribuzione che si intende installare è importante leggere la sua documentazione riguardo alla procedura di installazione. Inoltre, è bene leggere almeno il primo volume di Appunti di informatica libera. Infine, se la distribuzione lo permette, è consigliabile di gestire l'avvio di GNU/Linux attraverso un dischetto di avvio o di emergenza, che la procedura di installazione della distribuzione potrebbe generare a richiesta. In questo modo, temporaneamente, si può evitare di installare il sistema per l'avvio selettivo di Win*/Dos o di GNU/Linux (il bootloader).

In generale, sarebbe meglio sperimentare l'installazione di GNU/Linux su un elaboratore che non contiene dati, o per i quali non si temono perdite eventuali. A questo proposito, è bene mantenere l'abitudine di fare delle copie di sicurezza del sistema preesistente, quando si vogliono fare delle operazioni delicate come l'installazione di un secondo sistema operativo.

5.2)   Ma è proprio vero che GNU/Linux può essere installato anche su elaboratori poco potenti?

È vero in parte, dal momento che così si è costretti a rinunciare a qualcosa, a cominciare dall'interfaccia grafica. In generale, però, il principiante non è in grado di sapere come gestire un elaboratore modesto e resta deluso dai risultati che ottiene.

5.3)   Come si deve fare per connettersi a Internet con GNU/Linux? La mia distribuzione offre degli strumenti specifici, ma per qualche ragione che non conosco, la connessione non funziona.

Nella logica dei sistemi Unix, la connessione a Internet è un collegamento a una rete TCP/IP molto grande, ma per arrivare a questo occorre prima conoscere il funzionamento di tali reti. Ciò significa che con GNU/Linux, prima di poter effettuare una connessione del genere, occorre studiare le reti TCP/IP, almeno i concetti fondamentali che riguardano la configurazione delle interfacce di rete, gli instradamenti e la risoluzione dei nomi. Inoltre, nel momento in cui si usa il protocollo PPP per la connessione PSTN o ISDN, occorre conoscere il funzionamento e la configurazione del demone pppd e i problemi connessi ai privilegi che questo programma deve avere per poter funzionare.

In breve, con GNU/Linux, prima di potersi connettere a Internet, occorre studiare il TCP/IP e alcuni aspetti del PPP; inoltre, occorre essere pronti a leggere i file delle registrazioni per scoprire i problemi di una connessione.

Evidentemente, chi si avvicina a GNU/Linux deve avere pazienza e farà bene a continuare a utilizzare il sistema operativo che conosce già per fare queste cose, fino a che avrà raggiunto la preparazione necessaria.

5.4)   Ho installato la distribuzione XYZ... che ho trovato nel CD allegato alla rivista ABC... Adesso, quando avvio, vedo solo una parte dello schermo grafico e non riesco a fare nulla. Forse devo aggiornare il driver della scheda grafica?

Evidentemente, si tratta di una distribuzione che imposta il sistema in modalità grafica in modo predefinito. In generale, questo approccio al sistema operativo è sbagliato. Prima di arrivare alla grafica bisogna passare per l'uso attraverso la riga di comando di una shell come Bash; solo dopo ci si può avventurare nella grafica attraverso X.

A ogni modo, occorre considerare che l'aggiornamento dei serventi grafici di X è più lenta rispetto ad altre piattaforme proprietarie, perché non vengono pubblicate facilmente le specifiche di funzionamento dei nuovi adattatori grafici. Pertanto si presentano due alternative: accontentarsi di un adattatore grafico meno recente e meno costoso, oppure cercare l'ultimissima edizione di una distribuzione GNU/Linux con la speranza che sia già disponibile il servente grafico aggiornato.

La gestione della grafica non è banale; non a caso, in questa opera viene affrontata solo a partire dalla parte xxi.

5.5)   Ho installato la distribuzione XYZ... che ho trovato nel CD allegato alla rivista ABC... Adesso, quando avvio, vedo apparire: XYZ login:, cosa devo fare?

Studiare a partire dalla prima pagina di Appunti di informatica libera o di un altro libro che tratti di sistemi operativi Unix.

5.6)   Ho installato la distribuzione XYZ... che ho trovato nel CD allegato alla rivista ABC... Adesso, quando avvio, dopo aver inserito root e la parola d'ordine vedo apparire: xyz:~#, cosa devo fare?

Studiare a partire dalla prima pagina di Appunti di informatica libera o di un altro libro che tratti di sistemi operativi Unix.

6   Domande personali

6.1)   Come è nato il tuo impegno in ciò che tu chiami «informatica libera»?

Il bisogno di legalità in ciò che facevo. Quando usavo ancora il sistema Dos, ho cominciato a leggere le licenze e a distinguere. Mi sono accorto così che esisteva il progetto GNU dai programmi che erano stati portati sul Dos. Non disponendo di un accesso a Internet, leggevo queste cose nei CD che distribuivano software gratuito e «shareware». È stato proprio leggendo i documenti contenuti in uno di questi CD che ho trovato il manifesto GNU e ho cominciato ad ammirare l'intento di Richard Stallman.

6.2)   Quindi hai cominciato a interessarti di software libero già con il sistema Dos?

Sì, ma non era facile. Nell'ambiente degli sviluppatori Dos mancava un punto di riferimento, come invece lo è stato il progetto GNU per i sistemi Unix. È deludente quanto strane e confuse siano le licenze del software gratuito che si trova per il sistema Dos.

6.3)   La tua opera era nata come «Appunti Linux». Ora è diventata «Appunti di informatica libera». A cosa è dovuto il cambiamento?

Nel 1997 ho iniziato semplicemente a tenere gli appunti delle mie prime esperienze con il sistema GNU/Linux, senza pensare di arrivare a un'opera così grande. Il titolo «Appunti Linux» si è dimostrato presto inappropriato per due ragioni: Il nome «Linux» non è sufficiente per identificare il sistema operativo, perché in tal modo si trascura l'importanza del lavoro sul sistema GNU, senza il quale non ci sarebbero la maggior parte dei programmi di servizio (utility) che sono presenti comunemente in un sistema GNU/Linux appunto; inoltre, non è tanto importante il nome di un sistema operativo, quanto piuttosto il concetto della libertà nell'ambito del software e di tutta la conoscenza in generale.

6.4)   Pensi quindi che il progetto GNU sia così importante per la libertà informatica?

Sì, perché rappresenta un punto di riferimento chiaro, senza ambiguità verso la libertà. Il problema, prima che tecnico-informatico, è di tipo filosofico: solo il progetto GNU dà una base filosofica valida al software libero, considerando soprattutto i vari aspetti giuridici del problema.

6.5)   Dove vuoi arrivare con la tua opera? Ci sono argomenti ancora assenti di cui vorresti parlare?

Lo sviluppo dell'opera segue il filo del mio studio. Non ci sono limiti prestabiliti e tutto quello che manca è comunque una carenza. Non ho la possibilità di fare un piano preciso per il futuro; non escludo nulla e, come il titolo suggerisce, non intendo limitare lo sviluppo di questa cosa a un solo sistema operativo.

6.6)   Qual è la sezione che ti soddisfa di meno?

Tutto è sempre in continua revisione. Rileggo continuamente tutto, a cicli, compatibilmente con il tempo disponibile. Vale la pena di spostare anche solo una virgola se una frase fila meglio. Nulla è soddisfacente in modo assoluto.

6.7)   GNU/Linux diventerà mai un sistema operativo desktop?

Se per «desktop» intendiamo un sistema operativo per utenti non preparati, credo che questo possa certamente accadere, perché nulla impedisce di ritagliare un'edizione di GNU/Linux limitata e semplificata al massimo. Il problema, semmai, è un altro: la libertà informatica richiede preparazione, perché è l'ignoranza di ciò che sta sotto all'apparente semplicità che crea la dipendenza (ovvero la non libertà nei confronti di qualcosa). L'informatica del futuro si evolve in modo sempre più complesso e la diffusa mancanza di preparazione creerà situazioni drammatiche.

6.8)   Perché hai scelto in particolare la licenza GNU-GPL per la tua opera?

Il mio intento è mettere a disposizione il documento liberamente, cercando di garantire che questa disponibilità venga preservata, anche quando il mio lavoro venisse riutilizzato in altre opere. Attualmente ritengo che la licenza migliore per la mia opera sia proprio la GNU-GPL, soprattutto per le garanzie poste a tutela del sorgente elettronico che deve essere a disposizione.

6.9)   Non hai la sensazione che questo nuovo modo di fare le cose potrebbe stravolgere il panorama editoriale?

Finché un modo diverso di agire non viene imposto e non lede i diritti altrui, non credo che ci si debba «preoccupare» delle sue conseguenze. In altri termini, non è tanto importante cosa succederebbe se tutti facessero come me; è importante che sia possibile agire così. Ognuno poi fa le proprie scelte in base alle proprie motivazioni.

6.10)   Come ti definiresti: un missionario predicatore di una nuova fede, un visionario, o semplicemente uno che ha tempo da perdere e non vuole farlo in modo banale?

Forse sono solo uno che usa Internet per diffondere qualcosa di positivo, con la speranza che ciò che riesco a divulgare serva solo per produrre qualcosa di buono...

La «fede» è un termine che si usa prettamente in ambito religioso. Ma la libertà informatica, nell'accezione più ampia possibile della definizione, non è una fede religiosa; è un'esigenza che si comprende nel momento in cui si fa attenzione a cosa significhi una licenza d'uso, al significato di ciò che appare sotto l'indicazione del copyright di un libro, di un disco musicale, di uno spartito, ovvero, in generale, quando si vuole agire nella legalità e senza sotterfugi.

6.11)   Cosa significa l'immagine all'inizio dell'opera?

È un segreto, comunque rappresenta per me qualcosa di positivo.

6.12)   Ti si può aiutare allo sviluppo dell'opera?

Chiunque produca documentazione libera per la diffusione delle conoscenze relative al software libero fa un lavoro in sinergia con il mio.

L'inserimento di un documento esterno nell'ambito della mia opera ha senso se si vuole raggiungere un'integrazione tra le due cose, ma questa integrazione richiede anche uniformità e coerenza nell'insieme. È molto difficile collaborare con me in questo modo, soprattutto per l'impegno che è necessario nella coerenza stilistica dell'opera. In generale, se qualcuno vuole offrirmi un contributo scritto (ma si tratta di un evento rarissimo), preferisco chiedergli di non pormi alcun vincolo (come spiego nell'introduzione), in modo che io possa farne ciò che voglio in tutti i sensi. Diversamente, il mio lavoro diventerebbe troppo complesso da gestire, tanto che scrivere qualcosa da zero mi costa certamente meno impegno.

6.13)   Trai qualche guadagno diretto o indiretto dalla realizzazione di «Appunti di informatica libera»?

Attualmente non percepisco alcun guadagno, né diretto, né indiretto.

6.14)   Se uno non sa scrivere come può aiutarti? C'è modo di contribuire, anche finanziariamente al tuo progetto?

Per la realizzazione della mia opera, oltre al tempo che vi dedico, sostengo continuamente delle spese: anche solo quelle dei materiali di consumo, come l'inchiostro della stampante, sono un onere consistente per me. È proprio in considerazione di queste spese che mi sentirei di accettare delle donazioni, tanto più se provengono da chi stampa e vende le copie stampate.

6.15)   Perché usi il condizionale?

Fino ad ora (2002.12.25) soltanto una persona mi ha inviato del denaro a titolo di donazione per questo mio lavoro. A questa persona va la mia riconoscenza, ma vorrei aggiungere che qualche anno prima, anch'io ho fatto una donazione ad altri per il loro lavoro nel campo del software libero, per un importo complessivo simile.

Appunti di informatica libera 2003.01.01 --- Copyright © 2000-2003 Daniele Giacomini -- daniele @ swlibero.org

Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome faq_risposte_alle_domande_pi_ugrave_comuni.html

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