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Questo capitolo raccoglie solo alcuni esempi di programmazione, in parte già descritti in altri capitoli. Per eseguire questi esempi basta usare il comando seguente, dove prova.b
rappresenta il nome del file da eseguire:
$
bc prova.b
Si vuole evitare l'uso di estensioni al linguaggio BC, per cui i programmi non vengono mostrati come script; inoltre manca la possibilità di controllare l'interazione con l'utilizzatore, quindi le funzioni devono essere richiamate manualmente e al termine si deve usare il comando quit, oppure si conclude il flusso dello standard input con la combinazione [Ctrl+d].
Negli esempi non si fa uso delle librerie standard, pertanto i nomi relativi possono essere riutilizzati.
Le espressioni vengono scritte in modo da evitare la visualizzazione non desiderata. Per esempio, invece di i++, si preferisce usare la forma i=(i+1), quando possibile.
Bisogna ricordare che se non si assegna il risultato generato da una funzione, questo viene visualizzato. La variabile t è stata usata negli esempi per raccogliere questo risultato quando non desiderato. |
In questa sezione vengono mostrati alcuni algoritmi elementari portati in BC. Per la spiegazione degli algoritmi, se non sono già conosciuti, occorre leggere quanto riportato nel capitolo 282.
Il problema della somma tra due numeri positivi, attraverso l'incremento unitario, è stato descritto nella sezione 282.2.1.
/* somma.b Somma esclusivamente valori positivi. */ define s (x, y) { auto z, i z=x for (i=1; i<=y; i++) { z=(z+1) } return (z) } "Per calcolare la somma, si utilizzi la funzione s (x, y): "
In alternativa si può tradurre il ciclo for in un ciclo while.
define s (x, y) { auto z, i z=x i=1 while (i<=y) { z=(z+1) i=(i+1) } return (z) }
Il problema della moltiplicazione tra due numeri positivi, attraverso la somma, è stato descritto nella sezione 282.2.2.
/* moltiplica.b */ define m (x, y) { auto z, i z=0 for (i=1; i<=y; i++) { z=(z+x) } return (z) } "Per calcolare la moltiplicazione, si utilizzi la funzione m (x, y): "
In alternativa si può tradurre il ciclo for in un ciclo while.
define m (x, y) { auto z, i z=0 i=1 while (i<=y) { z=(z+x) i=(i+1) } return (z) }
Il problema della divisione tra due numeri positivi, attraverso la sottrazione, è stato descritto nella sezione 282.2.3.
/* dividi.b Divide esclusivamente valori positivi. */ define d (x, y) { auto z, i z=0 i=x while (i>=y) { i=(i-y) z=(z+1) } return (z) } "Per calcolare la divisione intera, si utilizzi la funzione d (x, y): "
Il problema dell'elevamento a potenza tra due numeri positivi, attraverso la moltiplicazione, è stato descritto nella sezione 282.2.4.
/* exp.b */ define x (x, y) { auto z, i z=1 for (i=1; i<=y; i++) { z=(z*x) } return (z) } "Per calcolare l'elevamento a potenza, si utilizzi la funzione x (x, y): "
In alternativa si può tradurre il ciclo for in un ciclo while.
define x (x, y) { auto z, i z=1 i=1 while (i<=y) { z=(z*x) i=(i+1) } return (z) }
È possibile usare anche un algoritmo ricorsivo.
define x (x, y) { if (x==0) { return (0) } if (y==0) { return (1) } return (x * x (x, y-1)) }
Il problema della radice quadrata è stato descritto nella sezione 282.2.5.
/* radice.b */ define r (x) { auto z, y z=0 y=0 while (1) { y=(z*z) if (y>x) { /* È stato superato il valore massimo. */ z=(z-1) return (z) } z=(z+1) } } "Per calcolare la radice quadrata, si utilizzi la funzione r (x): "
Il problema del fattoriale è stato descritto nella sezione 282.2.6.
/* fatt.b */ define f (x) { auto i i=(x-1) while (i>0) { x=(x*i) i=(i-1) } return (x) } "Per calcolare il fattoriale, si utilizzi la funzione f (x): "
In alternativa, l'algoritmo si può tradurre in modo ricorsivo.
define f (x) { if (x>1) { return (x * f (x-1)) } return (1) }
Il problema del massimo comune divisore, tra due numeri positivi, è stato descritto nella sezione 282.2.7.
/* mcd.b */ define m (x, y) { auto n while (x!=y) { n=0 if (x>y) { x=x-y n=1 } if (n==0) { y=(y-x) } } return (x) } "Per calcolare il massimo comune divisore, " "si utilizzi la funzione m (x, y): "
Il problema della determinazione se un numero sia primo o meno, è stato descritto nella sezione 282.2.8.
/* primo.b */ define p(x) { auto i, j i=2 while (i<x) { scale=0 j=(x/i) j=x-(j*i) if (j==0) { return (0) } i=(i+1) } return (1) } "Per verificare se un numero sia primo, si utilizzi la funzione p (x, y); " "1 indica un numero primo, 0 indica un numero che non è primo. "
In questa sezione vengono mostrati alcuni algoritmi, legati alla scansione degli array, portati in BC. Per la spiegazione degli algoritmi, se non sono già conosciuti, occorre leggere quanto riportato nel capitolo 282.
Per usare questi programmi, mancando un sistema normale di interazione con l'utilizzatore, è necessario creare un array prima di utilizzare la funzione che svolge il lavoro di ricerca o di riordino. Per esempio, nel caso della funzione r() per la ricerca sequenziale:
$
bc ricercaseq.b
[Invio]
Ricerca sequenziale: r (<lista>, , <elemento>, <inizio>, <fine>)
a[0]=3
[Invio]
a[1]=10
[Invio]
a[2]=33
[Invio]
a[3]=56
[Invio]
r (a[], 33, 0, 3)
[Invio]
2
[Ctrl+d]
Il problema della ricerca sequenziale all'interno di un array, è stato descritto nella sezione 282.3.1.
/* ricercaseq.b */ /* r (<lista>, <elemento>, <inizio>, <fine>) */ define r (l[], x, a, z) { auto i for (i=a; i<=z; i++) { if (x==l[i]) { return (i) } } /* La corrispondenza non è stata trovata. */ return (-1) } "Ricerca sequenziale: r (<lista>, , <elemento>, <inizio>, <fine>) "
Esiste anche una soluzione ricorsiva che viene mostrata nella funzione seguente:
define r (l[], x, a, z) { if (a>z) { return (-1) } if (x==l[a]) { return (a) } return (r (l[], x, a+1, z)) }
Il problema della ricerca binaria all'interno di un array, è stato descritto nella sezione 282.3.2.
/* ricercabin.b */ /* r (<lista>, <elemento>, <inizio>, <fine>) */ define r (l[], x, a, z) { auto m /* Determina l'elemento centrale. */ scale=0 m = ((a+z)/2) if (m<a) { /* Non restano elementi da controllare: l'elemento cercato non c'è. */ return (-1) } if (x<l[m]) { /* Si ripete la ricerca nella parte inferiore. */ return (r (l[], x, a, m-1)) } if (x>l[m]) { /* Si ripete la ricerca nella parte superiore. */ return (r (l[], x, m+1, z)) } /* $m rappresenta l'indice dell'elemento cercato. */ return (m) } "Ricerca binaria: r (<lista>, <elemento>, <inizio>, <fine>) "
In questa sezione vengono mostrati alcuni algoritmi tradizionali portati in BC. Per la spiegazione degli algoritmi, se non sono già conosciuti, occorre leggere quanto riportato nel capitolo 282.
Per consentire la visualizzazione del contenuto di un array è necessario predisporre una funzione apposita, che viene presentata qui, senza ripeterla nei vari esempi proposti (per evitare di visualizzare uno zero aggiuntivo, conviene assegnare il valore restituito dalla funzione stessa).
/* v (<lista>, <inizio>, <fine>) */ define v (l[], a, z) { auto j for (j=a; j<=z; j++) { (l[j]) } return }
Il problema del Bubblesort è stato descritto nella sezione 282.4.1. Viene mostrato prima una soluzione iterativa e successivamente la funzione bsort() in versione ricorsiva.
/* bsort.b */ /* l[] è l'array da riordinare. */ /* b (<inizio>, <fine>) */ define b (a, z) { auto s, j, k /* Inizia il ciclo di scansione dell'array. */ for (j=a; j<z; j++) { /* Scansione interna dell'array per collocare nella posizione j l'elemento giusto. */ for (k=(j+1); k<=z; k++) { if (l[k]<l[j]) { /* Scambia i valori */ s=l[k] l[k]=l[j] l[j]=s } } } return } "Bubblesort: l[]; t = b (<inizio>, <fine>) " "L'array da riordinare è l[]. "
Segue la funzione bsort() in versione ricorsiva.
define b (a, z) { auto s, k if (a<z) { /* Scansione interna dell'array per collocare nella posizione a l'elemento giusto. */ for (k=(a+1); k<=z; k++) { if (l[k]<l[a]) { /* Scambia i valori */ s=l[k] l[k]=l[a] l[a]=s } } b (a+1, z) } return }
Il problema della torre di Hanoi è stato descritto nella sezione 282.4.2.
/* hanoi.b */ /* h (<n-anelli>, <piolo-iniziale>, <piolo-finale>) */ define h (n, i, f) { auto t if (n>0) { t = h (n-1, i, 6-i-f) "Muovi l'anello " ; n "dal piolo " ; i "al piolo " ; f t = h (n-1, 6-i-f, f); } return } "Torre di Hanoi: t = h (<n-anelli>, <piolo-iniziale>, <piolo-finale>) "
L'algoritmo del Quicksort è stato descritto nella sezione 282.4.3.
/* qsort.b */ /* l[] è l'array da riordinare. */ /* p (<inizio>, <fine>) */ define p (a, z) { auto s, i, c /* Si assume che a sia inferiore a z. */ i=(a+1) c=z /* Inizia il ciclo di scansione dell'array. */ while (1) { while (1) { /* Sposta i a destra. */ if (l[i]>l[a]) { break } if (i>=c) { break } i=(i+1) } while (1) { /* Sposta c a sinistra. */ if (l[c]<=l[a]) { break } c=(c-1) } if (c<=i) { /* È avvenuto l'incontro tra i e c. */ break } /* Vengono scambiati i valori. */ s=l[c] l[c]=l[i] l[i]=s i=(i+1) c=(c-1) } /* A questo punto l[a..z] è stata ripartita e c è la collocazione di l[a]. */ s=l[c] l[c]=l[a] l[a]=s /* A questo punto l[c] è un elemento (un valore) nella posizione giusta. */ return (c) } /* q (<inizio>, <fine>) */ define q (a, z) { auto c if (z>a) { c = p (a, z) q (a, c-1) q (c+1, z) } return } "Quicksort: l[] t = q (<inizio>, <fine>) " "Prima riempire l'array l[], poi chiamare la funzione q()."
L'algoritmo ricorsivo delle permutazioni è stato descritto nella sezione 282.4.4.
/* permuta.b */ /* v (<lista>, <inizio>, <fine>) */ define v (l[], a, z) { auto j for (j=a; j<=z; j++) { (l[j]) } return } /* p (<lista>, <inizio>, <fine>, <max_array>) */ define p (l[], a, z, d) { auto k auto t if ((z-a)>=1) { /* Inizia un ciclo di scambi tra l'ultimo elemento e uno degli altri contenuti nel segmento di array. */ for (k=z; k>=a; k--) { /* Scambia i valori */ s=l[k] l[k]=l[z] l[z]=s /* Esegue una chiamata ricorsiva per permutare un segmento più piccolo dell'array. */ t = p (l[], a, z-1, d) /* Scambia i valori */ s=l[k] l[k]=l[z] l[z]=s } return } /* Visualizza la situazione attuale dell'array. */ " " t = v (l[],0,d) return } "Permutazioni: t = p (<lista>, <inizio>, <fine>, <max_array>)"Appunti di informatica libera 2003.01.01 --- Copyright © 2000-2003 Daniele Giacomini --
daniele @ swlibero.org
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome bc_esempi_di_programmazione.html
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