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In un elaboratore i386 si hanno generalmente a disposizione due porte seriali, che eventualmente possono essere estese fino a quattro, denominate COM1:
, COM2:
,... La tabella 126.1 mostra la corrispondenza tra indirizzi e nomi dei file di dispositivo.
Tabella 126.1. Indirizzi delle porte seriali.
Porta su i386 | IRQ | I/O | dispositivo |
COM1: | 4 | 3F816 | /dev/ttyS0 |
COM2: | 3 | 2F816 | /dev/ttyS1 |
COM3: | 4 | 3E816 | /dev/ttyS2 |
COM4: | 3 | 2E816 | /dev/ttyS3 |
In passato, si distingueva nei sistemi GNU/Linux tra dispositivi per le chiamate in uscita e dispositivi per le chiamate in ingresso. Per le prime si utilizzavano i nomi /dev/cua*
che sono ormai obsoleti. Attualmente, i dispositivi /dev/ttyS*
svolgono entrambi i compiti.
Dal momento che la prima e la terza porta seriale, così come la seconda e la quarta, condividono lo stesso IRQ, per evitare conflitti è meglio limitarsi all'utilizzo delle sole prime due porte seriali. Tuttavia, il kernel Linux può gestire delle schede seriali multiple speciali, in cui, con un solo IRQ si hanno a disposizione fino a un massimo di 32 porte seriali.
Nell'introduzione a questo capitolo è stato descritto subito il problema dei conflitti di configurazione delle porte seriali, quando queste sono più di due. In generale è difficile trovare un elaboratore i386 con più di due porte seriali, ma se si inserisce una scheda aggiuntiva, questa dovrebbe essere configurabile attraverso ponticelli o del software.
Il vero problema sta nel fare in modo che le porte seriali siano individuate correttamente anche quando utilizzano una configurazione non standard. A questo proposito, GNU/Linux offre Setserial, (1) un programma di servizio specifico per configurare le porte seriali in base alle loro caratteristiche reali:
setserial [opzioni] dispositivo [parametro [argomento]]...
setserial -g [-a] [-b] dispositivo...
setserial permette di definire o verificare le informazioni sulla configurazione di una porta seriale particolare nell'ambito dei kernel Linux. Principalmente, si tratta dell'indicazione dell'indirizzo di I/O e del numero di IRQ in cui il kernel si deve aspettare di trovare la porta seriale in questione.
In pratica, l'uso di setserial è necessario quando si utilizzano porte seriali configurate in modo non standard, allo scopo di ottenerne l'identificazione e gestione corretta, secondo la loro configurazione particolare. Quando esiste questa esigenza, dal momento che il kernel dovrebbe essere configurato in tal modo a ogni avvio, è generalmente opportuno programmare l'utilizzo di setserial all'interno della procedura di inizializzazione del sistema.
Per fare riferimento alla porta seriale da verificare o di cui si deve definire la configurazione, si utilizza il nome del file di dispositivo corrispondente, /dev/ttyS*
, subito dopo le opzioni eventuali.
Dopo il nome del dispositivo seriale, vengono indicati i «parametri», che a loro volta sono seguiti da un argomento eventuale. Se setserial viene utilizzato senza parametri, oppure con l'opzione -g, si ottiene semplicemente lo stato attuale della configurazione della porta seriale corrispondente.
Segue la descrizione di alcune opzioni della riga di comando.
Opzione | Descrizione |
| Mostra le informazioni sui dispositivi seriali indicati come argomenti. |
| Quando setserial viene utilizzato per informare sullo stato della configurazione, con questa opzione si ottengono tutte le informazioni disponibili. |
| Quando setserial viene utilizzato per informare sullo stato della configurazione, con questa opzione si ottiene solo un riassunto delle informazioni disponibili. |
Segue la descrizione di alcuni parametri da indicare nella riga di comando.
Parametro | Descrizione |
| Permette di definire l'indirizzo di I/O della porta seriale. |
| Permette di definire l'indirizzo IRQ della porta seriale. |
| Permette di definire in modo esplicito il tipo di UART utilizzato, salvo il caso di none che disabilita la porta seriale. Può essere utile quando il sistema di autorilevamento non funziona per qualche ragione, oppure quando il tipo individuato non risulta veritiero. In generale, si distingue tra il tipo 16550A e gli altri; il primo ha una memoria FIFO che viene utilizzata, mentre per gli altri, anche se alcuni ne dispongono, non ne viene attivato l'utilizzo. |
| Fa in modo che venga utilizzata la velocità di 57 600 bit/s (bps) quando l'applicazione ne richiede 38 400. |
| Fa in modo che venga utilizzata la velocità di 115 200 bit/s quando l'applicazione ne richiede 38 400. |
| Fa in modo che venga utilizzata la velocità di 230 400 bit/s quando l'applicazione ne richiede 38 400. |
| Fa in modo che venga utilizzata la velocità di 460 800 bit/s quando l'applicazione ne richiede 38 400. |
Vengono descritti alcuni esempi.
#
setserial -g -a /dev/ttyS1
Visualizza tutte le informazioni disponibili sulla seconda porta seriale.
#
setserial /dev/ttyS2 port 0x2e8
Imposta la configurazione della terza porta seriale corrispondente al file di dispositivo /dev/ttyS2
, definendo che per questa viene utilizzato l'indirizzo di I/O 2E816.
#
setserial /dev/ttyS2 irq 5
Imposta la configurazione della terza porta seriale, definendo che per questa viene utilizzato il livello di IRQ 5.
#
setserial /dev/ttyS2 port 0x3e8 irq 5 spd_hi uart 16550
Imposta la configurazione della terza porta seriale, definendo che per questa viene utilizzato l'indirizzo di I/O 3E816 e l'IRQ numero 5. Inoltre si stabilisce che si tratta di un UART 16550 (senza FIFO, o non funzionante) e si fa in modo di utilizzare una velocità elevata (57 600 bit/s) quando l'applicazione richiede 38 400 bit/s.
Quando si ha la necessità di configurare una o più porte seriali attraverso setserial, è opportuno che questa operazione venga svolta ogni volta che si accende l'elaboratore, attraverso la procedura di inizializzazione del sistema. Generalmente si tratta di modificare o creare il file /etc/init.d/setserial
, o un altro file simile, in relazione all'organizzazione della propria distribuzione GNU/Linux.
Il connettore di un porta seriale presente su un elaboratore i386 può essere di due tipi: maschio DB-25 o maschio DB-9. La porta seriale RS-232C originale utilizza il connettore DB-25, ma dal momento che in pratica si utilizzano solo nove dei 25 contatti, sugli elaboratori i386 sono apparse delle semplificazioni a nove contatti.
|
La tabella seguente elenca i segnali associati ai contatti delle porte seriali:
Segnale | DB-25 | DB-9 |
TD Transmit data | 2 | 3 |
RD Receive data | 3 | 2 |
RTS Request to send | 4 | 7 |
CTS Clear to send | 5 | 8 |
DSR Data set ready | 6 | 6 |
Massa dei segnali | 7 | 5 |
DCD Data carrier detect | 8 | 1 |
DTR Data terminal ready | 20 | 4 |
RI Ring indicator | 22 | 9 |
Il controllo del flusso dei dati, tra la porta seriale e l'unità periferica a essa connessa, può essere di due tipi:
hardware o RTS/CTS;
software o XON/XOFF.
Il controllo di flusso hardware prevede l'utilizzo dei segnali RTS e CTS per la sincronizzazione tra la porta seriale e la periferica. Si tratta anche del metodo che garantisce la maggiore velocità. Il controllo di flusso software ignora i segnali hardware e utilizza invece i codici XON e XOFF.
Si tratta dei cavi utilizzati per connettere un'unità periferica a una porta seriale. A seconda dei componenti da connettere tra loro, si parla di DTE (Data terminal equipment) e DCE (Data communications equipment). L'elaboratore è sempre un DTE, il modem è un'unità DCE, mentre una stampante o un terminale può essere un DTE.
Quando si connettono due unità eterogenee, come un elaboratore con un modem, si utilizza un cavo seriale composto da un connettore DB-25 maschio, da collegare all'unità periferica DCE, e da un connettore DB-25 o DB-9 femmina, da collegare alla porta seriale dell'elaboratore (DTE). Con questo tipo di cavo, tutti i segnali di un capo sono connessi con gli stessi segnali dell'altro.
Tabella 126.5. Cavo seriale RS-232C standard (DTE-DCE)
Segnale | DTE (elaboratore) | DTE (elaboratore) | DCE (modem) |
DB-25 | DB-9 | DB-25 | |
TD Transmit data | 2 | 3 | 2 |
RD Receive data | 3 | 2 | 3 |
RTS Request to send | 4 | 7 | 4 |
CTS Clear to send | 5 | 8 | 5 |
DSR Data set ready | 6 | 6 | 6 |
Massa dei segnali | 7 | 5 | 7 |
DCD Data carrier detect | 8 | 1 | 8 |
DTR Data terminal ready | 20 | 4 | 20 |
RI Ring indicator | 22 | 9 | 22 |
Un cavo Null-modem, per la connessione tra due elaboratori (o comunque due unità DTE) attraverso la porta seriale, può essere realizzato utilizzando due connettori DB-25 femmina, oppure DB-9 femmina, oppure un DB-25 e un DB-9 femmina. Se si intende utilizzare un controllo di flusso software, ovvero XON/XOFF, sono sufficienti tre fili, mentre per un controllo di flusso hardware, ovvero RTS/CTS, sono necessari sette fili. Se il cavo ha una schermatura metallica, questa può essere connessa alla parte metallica di uno solo dei due connettori.
Tabella 126.6. Cavo seriale a tre fili, per collegamenti tra DTE e DTE.
DB-25 | DB-25 | DB-25 | DB-9 | DB-9 | DB-9 | ||
femmina | femmina | femmina | femmina | femmina | femmina | ||
2 | 3 | 2 | 2 | 2 | 3 | ||
3 | 2 | 3 | 3 | 3 | 2 | ||
7 | 7 | 7 | 5 | 5 | 5 |
Tabella 126.7. Cavo seriale a sette fili, per collegamenti tra DTE e DTE.
DB-25 | DB-25 | DB-25 | DB-9 | DB-9 | DB-9 | ||
femmina | femmina | femmina | femmina | femmina | femmina | ||
2 | 3 | 2 | 2 | 3 | 2 | ||
3 | 2 | 3 | 3 | 2 | 3 | ||
4 | 5 | 4 | 8 | 7 | 8 | ||
5 | 4 | 5 | 7 | 8 | 7 | ||
6+8 | 20 | 6+8 | 4 | 6+1 | 4 | ||
20 | 6+8 | 20 | 6+1 | 4 | 6+1 | ||
7 | 7 | 7 | 5 | 5 | 5 |
La tabella 126.8 elenca alcune sigle utilizzate per identificare le caratteristiche dei modem, in particolare quelle dell'ITU (International telecommunications union).
Tabella 126.8. Standard sulle caratteristiche dei modem.
Standard | Caratteristiche |
V.21 (Bell 103) | 300 bit/s |
V.22 (Bell 212A) | 1 200 bit/s |
V.23 | trasmissione/ricezione 1 200 / 75 bit/s |
V.22 bis | 2 400 bit/s |
V.27 | fax |
V.29 | fax |
V.32 | 4 800 bit/s, 9 600 bit/s |
V.32 bis | 4 800 bit/s 7 200 bit/s, 9 600 bit/s, 12 000 bit/s, 14 400 bit/s |
V.34 | 28 800 bit/s |
V.34+ | 33 600 bit/s |
V.42 | correzione errori (include LAP-M) |
V.42 bis | compressione dati |
MNP4 | correzione errori |
MNP5 | compressione dati |
V.90 | trasmissione/ricezione 31 200 / 56 000 bit/s |
Quando si utilizza il modem si distinguono due situazioni: la modalità di comando e la modalità dati. Quando si accende il modem, questo si trova nella modalità di comando, con la quale accetta una serie di comandi dall'elaboratore o dall'unità a cui è collegato, rispondendo di conseguenza. Quando si stabilisce una connessione, si passa alla modalità dati e il modem non accetta più comandi (tranne uno speciale), perché tutto il traffico viene considerato parte della comunicazione.
I comandi dei modem compatibili Hayes iniziano quasi sempre per «AT» seguito da una serie eventuale di codici di comando alfanumerici e quindi da un codice di ritorno a carrello (<CR>).
AT[comando...]
Per esempio:
ATDP chiamata a impulsi (telefono decadico);
ATDT chiamata a toni (telefono multifrequenza).
I comandi di base iniziano con una lettera alfabetica; a questi sono stati aggiunti nel tempo dei comandi estesi che possono iniziare con una e-commerciale (&), un simbolo di percentuale (%), una barra obliqua inversa (\) e altri simboli ancora. Quando si fa riferimento a comandi estesi, è difficile stabilire quale sia lo standard; qui si vogliono elencare solo i comandi di base e quelli estesi più comuni e quindi più importanti.
Alcuni comandi speciali non fanno uso del solito prefisso di comando AT. Sono pochi e piuttosto importanti.
I comandi seguenti richiedono il prefisso AT e sono seguiti dal carattere di ritorno a carrello (<CR>). I comandi prefissati da AT possono essere più o meno complessi e lunghi di conseguenza; questa lunghezza ha un limite che varia da modem a modem. In generale, quando possibile, è opportuno suddividere questi comandi se sono troppo lunghi.(2)
La maggior parte dei casi, i comandi AT sono formati da una sigla iniziale che definisce il tipo di comando e sono seguiti da un parametro numerico. Per esempio, ATH0 serve a chiudere la linea telefonica. Questi comandi possono essere composti senza il parametro finale (cioè senza il numero), quando si vuole fare riferimento allo zero. Quindi, ATH è esattamente uguale a ATH0.
I comandi AT possono contenere spazi, per facilitare la lettura umana. Resta comunque valido il problema del limite massimo alla loro lunghezza, che in tal modo deve tenere conto anche degli spazi aggiuntivi (ammesso che il modem non ne tenga conto esplicitamente).
Tabella 126.11. Riepilogo dei comandi AT.
AT | Descrizione |
A | Risposta. |
DP | Composizione a impulsi. |
DT | Composizione a toni. |
E | Eco dei comandi. |
F | Duplex. |
H | Aggancio. |
L | Livello sonoro. |
M | Altoparlante. |
Q | Codici di risultato. |
Sn=x | Attribuzione del valore x al registro n. |
Sn? | Interrogazione del contenuto del registro n. |
V | Traduzione dei codici di risultato numerici. |
X | Estensione. |
Y | Disconnessione automatica. |
Z | Prelievo del profilo di configurazione dalla memoria non volatile. |
&F | Prelievo del profilo di configurazione dalla ROM. |
&L | Linea dedicata o commutata. |
&V | Visualizza il profilo di configurazione della memoria non volatile. |
&W | Registra il profilo di configurazione nella memoria non volatile. |
I registri sono delle caselle di memoria che permettono di ridefinire determinati valori riferiti al comportamento del modem. Per modificare un registro si utilizza il comando ATSn=x, dove n è il numero del registro e x è il valore che gli si vuole assegnare.
Tabella 126.13. Riepilogo dei registri «S» principali.
I modem esterni hanno una serie di indicatori luminosi, più o meno standard, che danno un'indicazione istantanea sullo stato di questo. Queste indicazioni sono abbastanza importanti, ed è utile conoscerne il significato.
|
Segue la descrizione del significato di questi indicatori luminosi:
Sigla | Descrizione |
MR, Modem ready | quando l'indicatore MR è acceso, il modem è alimentato elettricamente; |
HS, High speed | quando l'indicatore HS è acceso, la comunicazione tra DTE e modem avviene a una velocità «elevata» (può trattarsi di un valore che supera i 2 400 bit/s); |
AA, Auto answer | quando l'indicatore AA è acceso, il modem è configurato per rispondere alle chiamate, oppure ha ricevuto uno o più squilli del telefono; |
CD, Carrier detect | quando l'indicatore CD è acceso, il modem sta ricevendo, dal modem remoto, un segnale di portante valido; |
OH, Off hook | quando l'indicatore OH è acceso, il modem sta utilizzando la linea telefonica; |
SD, Send data | quando l'indicatore SD è acceso, il modem sta trasmettendo dati (ovvero sta ricevendo dati dall'elaboratore, o da altra unità, da trasmettere nella linea); |
RD, Receive data | quando l'indicatore RD è acceso, il modem sta ricevendo dati (ovvero sta inviando i dati ricevuti dalla linea, verso l'elaboratore o altra unità); |
TR, Terminal ready | di solito viene utilizzato per visualizzare la condizione del segnale DTR (Data terminal ready). |
Quando il modem è configurato in modo da restituire i codici di risposta, questi vengono restituiti in forma verbale o numerica: ATQ0 abilita l'emissione delle risposte, ATV1 visualizza i messaggi in inglese invece che in forma numerica.
Tabella 126.15. Codici di risposta standard dei modem.
codice numerico | codice verbale | descrizione |
0 | OK | Comando eseguito senza errori |
1 | CONNECT | Connessione stabilita (a 300 bit/s) |
2 | RING | Il telefono sta suonando |
3 | NO CARRIER | Perdita della portante o mancato rilevamento |
4 | ERROR | Errore nel comando o riga troppo lunga |
5 | CONNECT 1200 | Connessione stabilita a 1 200 bit/s |
6 | NO DIALTONE | Assenza del tono di chiamata |
7 | BUSY | Rilevamento del segnale di occupato |
8 | NO ANSWER | |
9/10 | CONNECT 2400 | Connessione stabilita a 2 400 bit/s |
13 | CONNECT 9600 | Connessione stabilita a 9 600 bit/s |
18 | CONNECT 4800 | Connessione stabilita a 4 800 bit/s |
20 | CONNECT 7200 | Connessione stabilita a 7 200 bit/s |
21 | CONNECT 12000 | Connessione stabilita a 12 000 bit/s |
25 | CONNECT 14400 | Connessione stabilita a 14 400 bit/s |
43 | CONNECT 16800 | Connessione stabilita a 16 800 bit/s |
85 | CONNECT 19200 | Connessione stabilita a 19 200 bit/s |
91 | CONNECT 21600 | Connessione stabilita a 21 600 bit/s |
99 | CONNECT 24000 | Connessione stabilita a 24 000 bit/s |
103 | CONNECT 26400 | Connessione stabilita a 26 400 bit/s |
107 | CONNECT 28800 | Connessione stabilita a 28 800 bit/s |
151 | CONNECT 31200 | Connessione stabilita a 31 200 bit/s |
155 | CONNECT 33600 | Connessione stabilita a 33 600 bit/s |
180 | CONNECT 33333 | Connessione stabilita a 33 333 bit/s |
184 | CONNECT 37333 | Connessione stabilita a 37 333 bit/s |
188 | CONNECT 41333 | Connessione stabilita a 41 333 bit/s |
192 | CONNECT 42666 | Connessione stabilita a 42 666 bit/s |
196 | CONNECT 44000 | Connessione stabilita a 44 000 bit/s |
200 | CONNECT 45333 | Connessione stabilita a 45 333 bit/s |
204 | CONNECT 46666 | Connessione stabilita a 46 666 bit/s |
208 | CONNECT 48000 | Connessione stabilita a 48 000 bit/s |
212 | CONNECT 49333 | Connessione stabilita a 49 333 bit/s |
216 | CONNECT 50666 | Connessione stabilita a 50 666 bit/s |
220 | CONNECT 52000 | Connessione stabilita a 52 000 bit/s |
224 | CONNECT 53333 | Connessione stabilita a 53 333 bit/s |
228 | CONNECT 54666 | Connessione stabilita a 54 666 bit/s |
232 | CONNECT 56000 | Connessione stabilita a 56 000 bit/s |
256 | CONNECT 28000 | Connessione stabilita a 28 000 bit/s |
260 | CONNECT 29333 | Connessione stabilita a 29 333 bit/s |
264 | CONNECT 30666 | Connessione stabilita a 30 666 bit/s |
268 | CONNECT 32000 | Connessione stabilita a 32 000 bit/s |
272 | CONNECT 34666 | Connessione stabilita a 34 666 bit/s |
276 | CONNECT 36000 | Connessione stabilita a 36 000 bit/s |
280 | CONNECT 38666 | Connessione stabilita a 38 666 bit/s |
284 | CONNECT 40000 | Connessione stabilita a 40 000 bit/s |
Quando si utilizza un programma per interagire con un modem e si devono indicare dei comandi AT di qualche tipo, capita spesso la necessità di indicare dei simboli speciali, come il ritorno a carrello, o delle pause nel flusso di questi. Spesso sono validi i codici di escape che si vedono nella tabella 126.16.
Tabella 126.16. Codici di escape tipici per i programmi che interagiscono con il modem.
Codice | Significato |
\d | Pausa di un secondo. |
\p | Pausa di 0,1 s. |
\n | <LF> (line feed). |
\r | <CR> (carriage return). |
\N | <NUL>. |
\s | <SP> (spazio normale). |
\t | <HT> (tabulazione). |
\\ | Una barra obliqua inversa singola. |
I file di dispositivo relativi alle porte seriali di un sistema GNU/Linux hanno un nome del tipo /dev/ttyS*
. Dal momento che, almeno in teoria, è possibile gestire un massimo di 32 porte, i numeri utilizzati vanno da 0 a 31 (/dev/ttyS0
, /dev/ttyS1
, ..., /dev/ttyS31
).
Quando si utilizzano programmi che accedono alle porte seriali, occorre prendersi cura dei permessi associati a questi file di dispositivo, altrimenti saranno utilizzabili solo dall'utente root.
$
ls -l /dev/ttyS[0-3]
[Invio]
crw-r--r-- 4 root root 4, 64 dic 16 17:30 /dev/ttyS0 crw-r--r-- 4 root root 4, 65 dic 16 17:37 /dev/ttyS1 crw-r--r-- 4 root root 4, 66 mag 5 1998 /dev/ttyS2 crw-r--r-- 4 root root 4, 67 mag 5 1998 /dev/ttyS3
Per esempio, se si vuole rendere disponibile l'utilizzo da parte di tutti gli utenti del modem connesso alla seconda porta seriale, occorrerà agire come segue:
#
chmod a+rw /dev/ttyS1
[Invio]
$
ls -l /dev/ttyS[0-3]
[Invio]
crw-r--r-- 4 root root 4, 64 dic 16 17:30 /dev/ttyS0 crw-rw-rw- 4 root root 4, 65 dic 16 17:37 /dev/ttyS1 crw-r--r-- 4 root root 4, 66 mag 5 1998 /dev/ttyS2 crw-r--r-- 4 root root 4, 67 mag 5 1998 /dev/ttyS3
Quando si ha a disposizione un modem soltanto, può essere opportuno predisporre un collegamento simbolico corrispondente a /dev/modem
, che punti al file di dispositivo corrispondente alla porta seriale a cui è connesso effettivamente il modem stesso. Così facendo, se i programmi che lo utilizzano fanno riferimento a questo collegamento, non occorre più cambiare la loro configurazione quando si sposta il modem: basta cambiare il collegamento.
lrwxrwxrwx 1 root root 65 dic 16 17:37 /dev/modem -> ttyS1
Ci sono pro e contro sull'utilità di questo collegamento. L'argomento più importante da tenere in considerazione contro la presenza di questo collegamento è il fatto che i programmi che lo utilizzano potrebbero creare dei file di lock che segnalano il suo utilizzo, mentre può sembrare che il dispositivo che viene utilizzato effettivamente sia libero.
Per comodità, negli esempi che si mostreranno in questo e anche in altri capitoli, si utilizza la convenzione del collegamento /dev/modem
, ma questo non deve essere inteso come un invito a seguire questa strada in modo generalizzato.
La gestione dei permessi per l'accesso al dispositivo della porta seriale cui è connesso il modem, può essere fatta in modo più proficuo assegnando a questi l'appartenenza a un gruppo diverso da root, per esempio dialout, abbinando poi questo gruppo agli utenti cui si vuole concedere l'accesso.
Supponendo di voler utilizzare il gruppo dialout, si potrebbe modificare il file /etc/group
in modo che al gruppo dialout facciano parte anche gli utenti che devono accedere alle porte seriali in uscita. Per esempio, la riga seguente rappresenta il record del file /etc/group
in cui si dichiara il gruppo dialout.
dialout::14:dialout,root,daniele,tizio,caio |
Qui, oltre all'utente fittizio dialout (ammesso che esista) e all'amministratore root, viene concesso agli utenti daniele, tizio e caio di partecipare a questo gruppo.
Un programma di emulazione di terminale è l'ideale per verificare il funzionamento del modem e soprattutto per poter memorizzare il profilo di configurazione preferito in modo che il comando ATZ lo imposti istantaneamente secondo la proprie necessità. Oltre a tali esigenze, attraverso questo tipo di programma si può effettuare una connessione fittizia al proprio fornitore di accesso a Internet in modo da conoscere precisamente la procedura di connessione e da poter realizzare uno script adeguato.
Anche senza un programma di emulazione di terminale si può accedere al modem, utilizzando gli strumenti elementari offerti dal sistema operativo. È sufficiente il programma cat utilizzato nel modo seguente (si suppone che il collegamento /dev/modem
corrisponda al dispositivo seriale abbinato al modem).
#
cat < /dev/modem &
[Invio]
#
cat > /dev/modem
[Invio]
Con questi due comandi, si ottiene di emettere quanto generato dal modem attraverso lo standard output e di dirigere lo standard input (ottenuto dalla tastiera) verso il modem.
AT
[Invio]
AT OK
In questo modo si può fare (quasi) tutto quello che si potrebbe con un programma di emulazione di terminale. Si può anche simulare la connessione con un ISP, ma forse qualche messaggio potrebbe non essere visualizzato nel momento giusto.
Prima di poter utilizzare Minicom (3) occorre che sia stato predisposto il file /etc/minirc.dfl
attraverso la procedura di configurazione cui si accede attraverso Minicom quando viene avviato con l'opzione -s. Per gli scopi degli esempi riportati in queste sezioni, è sufficiente salvare la configurazione predefinita, in pratica basta che il file /etc/minirc.dfl
esista e sia vuoto.
Oltre al file di configurazione, occorre aggiungere all'interno del file /etc/minicom.users
i nomi degli utenti abilitati al suo utilizzo.
Per avviare Minicom (l'eseguibile minicom) è sufficiente il nome senza argomenti.
$
minicom
[Invio]
Segue un breve esempio nel quale in particolare si interroga il modem per conoscere il profilo di configurazione memorizzato nella memoria non volatile (AT&V).
Minicom 1.71 Copyright (c) Miquel van Smoorenburg Press CTRL-A Z for help on special keys AT S7=45 S0=0 L1 V1 X4 &c1 E1 Q0 OK
AT&V
[Invio]
ACTIVE PROFILE: B1 E1 L1 M1 Q0 V1 W0 X4 &B1 &C1 &D2 &G0 &L0 &P0 &Q0 &R0 &S0 &X0 &Y0 %A013 %C1 %G1 \A3 \C0 \G0 \J0 \K5 \N3 \Q3 \T000 \V0 \X0 -J1 "H3 "O032 S00:000 S01:000 S02:043 S03:013 S04:010 S05:008 S06:002 S07:045 S08:002 S09:006 S10:014 S11:095 S12:050 S18:000 S25:005 S26:001 S37:000 S72:000 STORED PROFILE 0: B1 E1 L2 M1 Q0 V1 W0 X3 &B1 &C1 &D2 &G0 &L0 &P0 &Q0 &R0 &S0 &X0 %A013 %C1 %G1 \A3 \C0 \G0 \J0 \K5 \N3 \Q3 \T000 \V0 \X0 -J1 "H3 "O032 S00:000 S02:043 S03:013 S04:010 S05:008 S06:002 S07:060 S08:002 S09:006 S10:014 S11:095 S12:050 S18:000 S25:005 S26:001 S37:000 S72:000 TELEPHONE NUMBERS: &Z0= &Z1= &Z2= &Z3= OK
[Ctrl+a][x]
Seyon (4) è un programma di emulazione di terminale che utilizza l'interfaccia grafica X. Se si utilizza il collegamento /dev/modem
per riferirsi alla porta seriale alla quale è connesso il modem si può avviare l'eseguibile seyon nel modo seguente:
$
seyon -modems /dev/modem
La finestra {Seyon Command Center
} permette di accedere alla configurazione dei parametri di comunicazione attraverso il pulsante <Set
>.
La figura 126.5 è un esempio di connessione attraverso comandi scritti direttamente senza l'aiuto del programma di comunicazione.
Nelle sezioni precedenti sono stati visti una serie di comandi e registri utili a definire il comportamento del modem. I programmi che utilizzano il modem, come i programmi di comunicazione e i fax, hanno la necessità di predisporre il modem nel modo ottimale per ciò che da loro deve essere fatto.
I programmi più sofisticati guidano l'utente alla configurazione del modem senza la necessità di indicare esplicitamente alcun comando AT. Questi programmi trasformano poi la configurazione in una stringa di inizializzazione che viene inviata al modem prima di qualunque attività.
I programmi meno sofisticati prevedono la possibilità per l'utente di inserire una stringa di inizializzazione che vada a sommarsi alla configurazione già gestita dal programma.
Esiste tuttavia la possibilità di inserire una configurazione di massima già nel modem, come viene descritto nella prossima sezione.
I modem standard contengono una configurazione di fabbrica registrata su ROM e almeno un profilo di configurazione registrato in una memoria non volatile, modificabile da parte dell'utilizzatore.
La predisposizione di una buona configurazione in questa memoria non volatile, permette di utilizzare il comando ATZ per richiamare tutto ciò che in essa è stato definito, semplificando la configurazione attraverso i programmi che utilizzano il modem. La sequenza di operazioni seguente mostra il modo normale di predisporre una tale configurazione.
La prima cosa da fare è utilizzare un programma di comunicazione come Minicom per poter colloquiare con il modem.
$
minicom
[Invio]
... OK
Quasi tutti i programmi del genere, subito dopo l'avvio, inizializzano il modem in qualche modo. Prima di proseguire si carica il profilo di configurazione memorizzato precedentemente nella memoria non volatile.
ATZ
[Invio]
OK
Si procede quindi con una serie di comandi che servono a cambiare la modalità di funzionamento del modem. In questo caso si cambia il tipo di responso in modo che sia compatibile con il tipo di linee telefoniche utilizzate in Italia, quindi si modifica il registro S11 in modo che la pausa tra i toni di composizione sia di 100 ms.
ATX3
[Invio]
OK
ATS11=100
[Invio]
OK
Per verificare l'esito, basta utilizzare il comando AT&V.
AT&V
[Invio]
ACTIVE PROFILE: B1 E1 L2 M1 Q0 V1 W0 X3 &B1 &C1 &D2 &G0 &L0 &P0 &Q0 &R0 &S0 &X0 %A013 %C1 %G1 \A3 \C0 \G0 \J0 \K5 \N3 \Q3 \T000 \V0 \X0 -J1 "H3 "O032 S00:000 S02:043 S03:013 S04:010 S05:008 S06:002 S07:060 S08:002 S09:006 S10:014 S11:100 S12:050 S18:000 S25:005 S26:001 S37:000 S72:000 STORED PROFILE 0: B1 E1 L2 M1 Q0 V1 W0 X4 &B1 &C1 &D2 &G0 &L0 &P0 &Q0 &R0 &S0 &X0 %A013 %C1 %G1 \A3 \C0 \G0 \J0 \K5 \N3 \Q3 \T000 \V0 \X0 -J1 "H3 "O032 S00:000 S02:043 S03:013 S04:010 S05:008 S06:002 S07:060 S08:002 S09:006 S10:014 S11:095 S12:050 S18:000 S25:005 S26:001 S37:000 S72:000 TELEPHONE NUMBERS: &Z0= &Z1= &Z2= &Z3= OK
Si può osservare la differenza tra il profilo attivo (il primo) e quello contenuto nella memoria non volatile (il secondo). Evidentemente può trattarsi soltanto delle due cose che sono state modificate. Se si desidera modificare altro si continua, altrimenti si memorizza il nuovo profilo di configurazione.
AT&W
[Invio]
OK
Se si utilizza nuovamente il comando AT&V si può verificare che il profilo attivo è stato copiato nella memoria non volatile.
AT&V
[Invio]
ACTIVE PROFILE: B1 E1 L2 M1 Q0 V1 W0 X3 &B1 &C1 &D2 &G0 &L0 &P0 &Q0 &R0 &S0 &X0 %A013 %C1 %G1 \A3 \C0 \G0 \J0 \K5 \N3 \Q3 \T000 \V0 \X0 -J1 "H3 "O032 S00:000 S02:043 S03:013 S04:010 S05:008 S06:002 S07:060 S08:002 S09:006 S10:014 S11:100 S12:050 S18:000 S25:005 S26:001 S37:000 S72:000 STORED PROFILE 0: B1 E1 L2 M1 Q0 V1 W0 X3 &B1 &C1 &D2 &G0 &L0 &P0 &Q0 &R0 &S0 &X0 %A013 %C1 %G1 \A3 \C0 \G0 \J0 \K5 \N3 \Q3 \T000 \V0 \X0 -J1 "H3 "O032 S00:000 S02:043 S03:013 S04:010 S05:008 S06:002 S07:060 S08:002 S09:006 S10:014 S11:100 S12:050 S18:000 S25:005 S26:001 S37:000 S72:000 TELEPHONE NUMBERS: &Z0= &Z1= &Z2= &Z3= OK
Al termine basta concludere il funzionamento del modem. In questo caso con la sequenza [Ctrl+a][x].
Quando si utilizzano le porte seriali e i modem, è importante chiarire i concetti legati alla velocità di trasmissione. Per prima cosa è bene distinguere due situazioni: la comunicazione attraverso porte seriali, che per esempio può avvenire tra la porta seriale di un elaboratore e la porta corrispondente di un modem, rispetto a quella tra due modem, attraverso un doppino telefonico. Nel primo caso, i dati sono trasmessi solo in forma di segnale elettrico, in base alla tensione che questo assume. Ciò, tra le altre cose, implica una limitazione nella lunghezza del cavo. Nel secondo caso, invece, la distanza da raggiungere impone che le informazioni siano trasmesse attraverso una o più portanti di frequenza adatte al mezzo.
Quando si parla di velocità di trasmissione attraverso un cavo seriale, l'unica indicazione possibile si riferisce al numero di bit che possono transitare nell'intervallo di un secondo, cosa espressa dall'unità di misura bit/s, conosciuta volgarmente come bps (Bit per second).
Quando si pensa alla trasmissione attraverso una portante modulata, oltre al concetto di velocità espresso in bit per secondo, si può aggiungere un parametro aggiuntivo che rappresenta la rapidità di modulazione della portante. Si parla in questo caso di baud.
In origine, i tipi di modulazione utilizzati permettevano di trasmettere dati a una velocità massima pari allo stesso valore baud, contribuendo a confondere le due cose. Attualmente, i modem più recenti possono operare a un massimo di 2 400 baud, mentre riescono a comunicare a una velocità in bit/s ben superiore (33 600 bit/s sono diventati una cosa normale). Questo significa, evidentemente, che le tecniche di modulazione attuali permettono di trasmettere più bit per ogni baud.
In conclusione:
quando si parla di velocità di trasmissione, si intende fare riferimento all'unità di misura bit/s (bps), mentre il termine baud è piuttosto un parametro legato alle caratteristiche del mezzo trasmissivo;
un'affermazione in cui si utilizza l'unità di misura baud per esprimere una velocità di trasmissione è probabilmente scorretta, o impropria, soprattutto quando si fa riferimento a valori superiori a 2 400;
a volte, la tradizione impone l'utilizzo errato del termine baud, ma questo accade proprio quando i valori bit/s e baud coincidono, per esempio quando si parla di autobauding, concetto che riguarda prevalentemente modem vecchi che utilizzano velocità inferiori o uguali a 2 400 bit/s.
La velocità di comunicazione della porta seriale deve essere scelta opportunamente, in funzione della velocità con cui il modem è in grado di ricevere e trasmettere dati. Generalmente, la velocità della porta deve essere quattro volte superiore a quella della comunicazione del modem, perché potrebbe intervenire l'effetto della compressione dati ad aumentare il volume effettivo di informazioni scambiate.
Il problema si pone particolarmente quando si utilizzano modem con velocità di trasmissione superiore a 9 600 bit/s.
In pratica, quando si usano modem da 9 600 bit/s in su, si configura il programma di comunicazione per una velocità di 57 600 bit/s, o superiore (purché la porta seriale dell'elaboratore e quella del modem lo consentono); se però il programma di comunicazione non consente di impostare velocità superiori a 38 400 bit/s, si richiederà questa velocità massima, utilizzando setserial per impostare le modalità spd_*.
La tabelle seguenti riassumono le impostazioni necessarie in funzione della velocità del modem utilizzato:
Velocità del modem | Velocità del programma | Opzioni di setserial |
300 | 300 | spd_normal |
1 200 | 1 200 | spd_normal |
2 400 | 2 400 | spd_normal |
9 600 | 57 600 | spd_normal |
14 400 | 57 600 | spd_normal |
28 800 | 115 200 | spd_normal |
33 600 | 115 200 | spd_normal |
56 000 | 230 400 | spd_normal |
Velocità del modem | Velocità del programma | Opzioni di setserial |
300 | 300 | spd_normal |
1 200 | 1 200 | spd_normal |
2 400 | 2 400 | spd_normal |
9 600 | 38 400 | spd_normal |
14 400 | 38 400 | spd_hi |
28 800 | 38 400 | spd_vhi |
33 600 | 38 400 | spd_vhi |
56 000 | 38 400 | spd_shi |
56 000 | 38 400 | spd_shi |
Davi S. Lauer, Greg Hankins, Serial HOWTO
<http://www.linux.org/docs/ldp/howto/HOWTO-INDEX/howtos.html>
daniele @ swlibero.org
2) AT sta per Attention.
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome modem_e_porte_seriali.html
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