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Esistono due tipi di ricerche possibili: quelle all'interno dei file per identificare delle stringhe che corrispondono a un modello e quelle fatte all'interno di un file system alla ricerca di file o directory in base alle loro caratteristiche (nome, date e altri attributi).
Per questo si utilizzano due programmi di servizio fondamentali: grep per le ricerche di stringhe e find per la ricerca dei file.
Il programma Grep (1) esegue una ricerca all'interno dei file in base a un modello espresso normalmente in forma di espressione regolare.
Storicamente sono esistite tre versioni di questo programma: grep, egrep e fgrep, ognuna specializzata in un tipo di ricerca. Attualmente, Grep GNU, corrispondente a quello che si utilizza normalmente nei sistemi GNU, comprende tutte queste funzionalità. In alcuni casi, per mantenere la compatibilità con il passato, possono trovarsi distribuzioni che mettono a disposizione anche i programmi egrep e fgrep in forma originale.
grep [opzioni] modello [file...]
grep [opzioni] -e modello [file...]
grep [opzioni] -f file_modello [file...]
grep esegue una ricerca all'interno dei file indicati come argomento oppure all'interno dello standard input. Il modello di ricerca può essere semplicemente il primo degli argomenti che seguono le opzioni, oppure può essere indicato precisamente come argomento dell'opzione -e, oppure ancora può essere contenuto in un file che viene indicato attraverso l'opzione -f.
La tabella 77.1 elenca le opzioni principali.
Tabella 77.1. Opzioni principali di grep.
Un'espressione regolare è un modello che descrive un insieme di stringhe. Le espressioni regolari sono costruite, in maniera analoga alle espressioni matematiche, combinando espressioni più brevi.
Per tradizione esistono due tipi di espressioni regolari: elementari, o BRE, ed estese, o ERE (si vedano in particolare i capitoli dedicati alle espressioni regolari in generale: 316 e 317). Il programma grep originale era in grado di interpretare solo quelle elementari, Grep GNU interpreta correttamente anche quelle estese nonostante il suo funzionamento predefinito sia sempre basato su quelle elementari. Le espressioni regolari elementari sono limitate rispetto a quelle estese; in questo particolare adattamento di grep si ottengono le stesse funzionalità, pur se con una sintassi leggermente diversa da quella normale.
In generale, la sintassi delle espressioni regolari non è uguale per tutti i programmi che ne fanno uso, anche se esiste lo standard POSIX, che però è difficile trovare applicato in modo fedele.
Senza costringere il lettore a studiare subito i capitoli 316 e 317, dedicati alle espressioni regolari, viene data una descrizione sommaria delle espressioni regolari estese secondo GNU e alla fine viene descritto come si comportano quelle elementari.
Il punto di partenza sono le espressioni regolari con le quali si ottiene una corrispondenza con un solo carattere. La maggior parte dei caratteri, includendo tutte le lettere e le cifre numeriche, sono espressioni regolari che corrispondono a loro stessi. Ogni metacarattere con significati speciali può essere utilizzato per il suo valore normale facendolo precedere dalla barra obliqua inversa (\).
Una fila di caratteri racchiusa tra parentesi quadre corrisponde a un carattere qualunque tra quelli indicati; se all'inizio di questa fila c'è l'accento circonflesso, si ottiene una corrispondenza con un carattere qualunque diverso da quelli della fila. Per esempio, l'espressione regolare [0123456789] corrisponde a una cifra numerica qualunque, mentre [^0123456789] corrisponde a un carattere qualunque purché non sia una cifra numerica.
All'interno delle parentesi quadre, invece che indicare un insieme di caratteri, è possibile indicarne un intervallo, mettendo il carattere iniziale e finale separati da un trattino (-). I caratteri che vengono rappresentati in questo modo dipendono dalla codifica che ne determina la sequenza. Per esempio, in base alla codifica ASCII, l'espressione regolare [9-A] rappresenta un carattere qualsiasi tra: 9, :, ;, <, =, >, ?, @ e A.
All'interno delle parentesi quadre si possono indicare delle classi di caratteri attraverso il loro nome: [:alnum:], [:alpha:], [:cntrl:], [:digit:], [:graph:], [:lower:], [:print:], [:punct:], [:space:], [:upper:] e [:xdigit:]. Per essere usati, questi nomi di classi possono solo apparire all'interno di un'espressione tra parentesi quadre, di conseguenza, per esprimere la corrispondenza con un carattere alfanumerico qualunque si può utilizzare l'espressione regolare [[:alnum:]]. Nello stesso modo, per esprimere la corrispondenza con un carattere non alfanumerico qualunque si può utilizzare l'espressione regolare [^[:alnum:]].
Il punto (.) corrisponde a un carattere qualsiasi. Il simbolo \w è un sinonimo di [[:alnum:]] e \W è un sinonimo di [^[:alnum:]].
L'accento circonflesso (^) e il dollaro ($) sono metacaratteri che corrispondono rispettivamente alla stringa nulla all'inizio e alla fine di una riga. I simboli \< e \> corrispondono rispettivamente alla stringa nulla all'inizio e alla fine di una parola.
Quando per qualche ragione si hanno difficoltà a indicare dei caratteri che per l'espressione sarebbero comunque caratteri normali, è possibile utilizzare il simbolo \ anteriormente, purché questo non rappresenti a sua volta un altro metacarattere. |
Un'espressione regolare che genera una corrispondenza con un carattere singolo, può essere seguita da uno o più operatori di ripetizione. Questi sono rappresentati attraverso i simboli ?, *, + e dai «contenitori» rappresentati da particolari espressioni tra parentesi graffe. La tabella 77.2 mostra l'uso che si può fare di questi operatori.
Tabella 77.2. Operatori di ripetizione nelle espressioni regolari estese gestite da Grep GNU.
Codifica | Corrispondenza. |
x* | Nessuna o più volte x. Equivalente a x{0,}. |
x? | Nessuna o al massimo una volta x. Equivalente a x{0,1}. |
x+ | Una o più volte x. Equivalente a x{1,}. |
x{n} | Esattamente n volte x. |
x{n,} | Almeno n volte x. |
x{n,m} | Da n a m volte x. |
Due espressioni regolari possono essere concatenate (in sequenza) generando un'espressione regolare corrispondente alla sequenza di due sottostringhe che rispettivamente corrispondono alle due sottoespressioni.
Due espressioni regolari possono essere unite attraverso l'operatore |; l'espressione regolare risultante corrisponde a una stringa qualunque per la quale sia valida la corrispondenza di una delle due sottoespressioni.
La ripetizione (attraverso gli operatori di ripetizione) ha la precedenza sul concatenamento che a sua volta ha la precedenza sull'alternanza (quella che si ha utilizzando l'operatore |). Una sottoespressione può essere racchiusa tra parentesi tonde per modificare queste regole di precedenza.
La notazione \n, dove n è una singola cifra numerica diversa da zero, rappresenta un riferimento all'indietro a una corrispondenza già avvenuta tra quelle di una sottoespressione precedente racchiusa tra parentesi tonde. La cifra numerica indica l'n-esima sottoespressione tra parentesi a partire da sinistra.
Nelle espressioni regolari elementari, i metacaratteri ?, +, {, |, ( e ) perdono il loro significato speciale. Al loro posto si possono utilizzare gli stessi simboli preceduti dalla barra obliqua inversa: \?, \+, \{, \|, \( e \).(2)
Come già accennato, alcune distribuzioni GNU forniscono un programma egrep alternativo, invece di utilizzare il solito collegamento allo stesso grep. In tal caso, per quanto riguarda l'interpretazione delle espressioni regolari (estese), la parentesi graffa aperta che inizia la delimitazione di un «contenitore» per rappresentare un operatore di ripetizione, viene indicata come \{.
$
grep -F -e ciao -i -n *
Cerca all'interno di tutti i file contenuti nella directory corrente la corrispondenza della parola ciao senza considerare la differenza tra le lettere maiuscole e quelle minuscole. Visualizza il numero e il contenuto delle righe che contengono la parola cercata.
$
grep -E -e "scal[oa]" elenco
Cerca all'interno del file elenco
le righe contenenti la parola scalo o scala.
$
grep -E -e \`.*\' elenco
Questo è un caso di ricerca particolare in cui si vogliono cercare le righe in cui appare qualcosa racchiuso tra apici singoli, nel modo `...'. Si immagina però di utilizzare la shell Bash con la quale è necessario proteggere gli apici da un altro tipo di interpretazione. In questo caso la shell fornisce a grep solo la stringa `.*'.
$
grep -E -e "\`.*\'" elenco
Questo esempio deriva dal precedente. Anche in questo caso si suppone di utilizzare la shell Bash, ma questa volta viene fornita a grep la stringa `.*\' che fortunatamente viene interpretata ugualmente da grep nel modo corretto.
zgrep [opzioni] modello [file...]
zgrep è un programma aggiuntivo che permette di eseguire delle ricerche all'interno di file compressi (con compress, oppure con gzip). zgrep si occupa semplicemente di decomprimere i file, se necessario, prima di passarli a grep. In questo senso, considerato anche che le opzioni e il modello sono passati tali e quali a grep, la sintassi è la stessa di quel programma.
Ricapitolando, zgrep può essere usato indifferentemente con file normali o compressi, senza che l'utente debba preoccuparsi di questo.
Il programma find (3) esegue una ricerca, all'interno di uno o più percorsi, per i file che soddisfano delle condizioni determinate, legate alla loro apparenza esterna e non al loro contenuto. Per ogni file o directory trovati, può essere eseguito un comando (programma, script o altro) che a sua volta può svolgere delle operazioni su di essi.
Questa sezione non descrive tutte le funzionalità di find. Una volta appresi i rudimenti del suo funzionamento, conviene consultare find.info oppure find(1).
La sintassi di find è piuttosto insolita, oltre che complessa, anche se dallo schema seguente non sembrerebbe così.
find [percorso...] [espressione]
find esegue una ricerca all'interno dei percorsi indicati per i file che soddisfano l'espressione di ricerca. Il primo argomento che inizia con -, (, ), , o ! (trattino, parentesi tonda, virgola, punto esclamativo) viene considerato come l'inizio dell'espressione, mentre gli argomenti precedenti sono interpretati come parte dell'insieme dei percorsi di ricerca.
Se non vengono specificati percorsi di ricerca, si intende la directory corrente; se non viene specificata alcuna espressione, o semplicemente se non viene specificato nulla in contrario, viene emesso l'elenco dei nomi trovati.
Il concetto di espressione nella documentazione di find è piuttosto ampio e bisogna fare un po' di attenzione. Si può scomporre idealmente in
[opzione...] [condizioni]
e a loro volta le condizioni possono essere di due tipi: test e azioni. Ma, mentre le opzioni devono apparire prima, test e azioni possono essere mescolati tra loro.
Le opzioni rappresentano un modo di configurare il funzionamento del programma, così come di solito accade nei programmi di servizio. Le condizioni sono espressioni che generano un risultato logico e come tali vanno trattate: per concatenare insieme più condizioni occorre utilizzare gli operatori booleani.
Come già accennato, dopo l'indicazione dei percorsi e prima delle condizioni (test e azioni) vanno indicate le opzioni. Quelle che seguono sono solo le più importanti tra quelle a disposizione.
-depth
Elabora prima il contenuto delle directory. In pratica si ottiene una scansione che parte dal livello più profondo fino al più esterno.
-xdev | -mount
Non esegue la ricerca nelle directory contenute all'interno di file system differenti da quello di partenza. Tra i due è preferibile usare -xdev.
-noleaf
Non ottimizza la ricerca. Questa opzione è necessaria quando si effettuano ricerche all'interno di file system che non seguono le convenzioni Unix, come nel caso di CD-ROM senza le estensioni necessario, o partizioni Dos.
$
find . -xdev -print
Elenca tutti i file e le directory a partire dalla posizione corrente restando nell'ambito del file system di partenza.
Come già accennato, i test sono condizioni che vengono valutate per ogni file e directory incontrati. Il risultato delle condizioni può essere Vero o Falso. Quando vengono indicate più condizioni, queste devono essere unite in qualche modo attraverso degli operatori booleani per ottenere una sola grande condizione. Se non viene specificato diversamente, viene utilizzato automaticamente l'operatore AND: -and.
All'interno dei test, gli argomenti numerici possono essere preceduti o meno da un segno.
+n
Indica un numero maggiore di n.
-n
Indica un numero minore di n.
n
Indica un numero esattamente uguale a n.
-uid n
Si avvera quando il numero UID (utente) del file o della directory è uguale a n.
-user nome_dell'utente
Si avvera quando il file o la directory appartiene all'utente indicato.
-nouser
Si avvera per i file e le directory di proprietà di utenti non esistenti.
-gid n
Si avvera quando il numero GID (gruppo) del file o della directory è uguale a n.
-group nome_del_gruppo
Si avvera quando il file o la directory appartiene al gruppo indicato.
-nogroup
Si avvera per i file e le directory di proprietà di gruppi non esistenti.
-perm permessi
Si avvera quando i permessi del file o della directory corrispondono esattamente a quelli indicati con questo test. I permessi si possono indicare in modo numerico (ottale) o simbolico.
-perm -permessi
Si avvera quando i permessi del file o della directory comprendono almeno quelli indicati con questo test.
-perm +permessi
Si avvera quando alcuni dei permessi indicati nel modello di questo test corrispondono a quelli del file o della directory.
-name modello
Si avvera quando viene incontrato un nome di file o directory corrispondente al modello indicato, all'interno del quale si possono utilizzare i caratteri jolly. La comparazione avviene utilizzando solo il nome del file (o della directory) escludendo il percorso precedente. I caratteri jolly (*, ?, [, ]) non possono corrispondere al punto iniziale (.) che appare nei cosiddetti file nascosti.
-iname modello
Si comporta come -name, ma non tiene conto della differenza tra maiuscole e minuscole (iname = insensitive name).
-lname modello
Si avvera quando si tratta di un collegamento simbolico e il suo contenuto corrisponde al modello che può essere espresso utilizzando anche i caratteri jolly. Un collegamento simbolico può contenere anche l'indicazione del percorso necessario a raggiungere un file o una directory reale. Il modello espresso attraverso i caratteri jolly non tiene conto in modo particolare dei simboli punto (.) e barra obliqua (/) che possono essere contenuti all'interno del collegamento.
-ilname modello
Si comporta come -lname, ma non tiene conto della differenza tra maiuscole e minuscole (ilname = insensitive lname).
-path modello
Si avvera quando il modello, esprimibile utilizzando caratteri jolly, corrisponde a un percorso. Per esempio, un modello del tipo ./i*no può corrispondere al file ./idrogeno/ossigeno
.
-ipath modello
Si comporta come -path, ma non tiene conto della differenza tra maiuscole e minuscole (ipath = insensitive path).
-regexp modello
Si avvera quando l'espressione regolare indicata corrisponde al file o alla directory incontrati. Per la verifica della corrispondenza, attraverso l'espressione regolare, viene utilizzato anche il percorso e non solo il nome del file o della directory. Quindi, per ottenere la corrispondenza con il file ./carbonio
si può utilizzare l'espressione regolare .*bonio oppure .*bo..o, ma non c.*io.
-iregexp modello
Si comporta come -regexp, ma non tiene conto della differenza tra maiuscole e minuscole (iregexp = insensitive regexp).
-mmin n
Si avvera quando la data di modifica del file o della directory corrisponde a n minuti fa.
-mtime n
Si avvera quando la data di modifica del file o della directory corrisponde a n giorni fa. Più precisamente, il valore n fa riferimento a multipli di 24 ore.
-newer file
Si avvera quando la data di modifica del file o della directory è più recente di quella del file indicato.
-amin n
Si avvera quando la data di accesso del file o della directory corrisponde a n minuti fa.
-atime n
Si avvera quando la data di accesso del file o della directory corrisponde a n giorni fa. Più precisamente, il valore n fa riferimento a multipli di 24 ore.
-anewer file
Si avvera quando la data di accesso del file o della directory è più recente di quella del file indicato.
-cmin n
Si avvera quando la data di creazione del file o della directory corrisponde a n minuti fa.
-ctime n
Si avvera quando la data di creazione del file o della directory corrisponde a n giorni fa. Più precisamente, il valore n fa riferimento a multipli di 24 ore.
-cnewer file
Si avvera quando la data di creazione del file o della directory è più recente di quella del file indicato.
-empty
Si avvera quando il file o la directory sono vuoti.
-size n[b|c|k|w]
Si avvera quando la dimensione del file o della directory ha una dimensione pari a n. L'unità di misura è rappresentata dalla lettera che segue il numero:
b blocchi da 512 byte e rappresenta il valore predefinito in mancanza dell'indicazione di questa lettera;
c byte (caratteri);
k blocchi da 1 024 byte (1 Kibyte);
w parole di 2 byte.
-true
Sempre vero.
-false
Sempre falso.
-fstype tipo_di_file_system
Si avvera quando il file o la directory si trova in un file system del tipo indicato (Vedere tabella 68.2).
-inum n
Si avvera quando il file o la directory ha il numero di inode corrispondente a n.
-type categoria
Si avvera se l'elemento analizzato appartiene alla categoria indicata:
Le condizioni possono essere costruite anche utilizzando alcuni operatori booleani e le parentesi. Quando questi vengono utilizzati, la valutazione delle condizione viene fatta eseguendo il minimo numero indispensabile di operazioni. Ciò significa che di fronte a un operatore AND si verifica la prima condizione e solo se questa risulta vera si passa a verificare la seconda; di fronte a un operatore OR si verifica la prima condizione e solo se questa risulta falsa si passa a verificare la seconda. Infatti, per sapere che il risultato di un'operazione AND è Falso basta sapere che almeno una delle due condizioni in ingresso ha un valore Falso; per sapere che il risultato di un'operazione OR è Vero basta sapere che almeno una delle due condizioni in ingresso ha il valore Vero.
( )
Le parentesi tonde stabiliscono la precedenza nell'esecuzione dei test.
! | -not
Davanti a un'espressione si comporta come negazione logica, ovvero è equivalente a NOT.
-a | -and
Tra due espressioni si comporta come l'operatore logico AND. In mancanza dell'indicazione di un operatore logico tra due condizioni si intende AND.
-o | -or
Tra due espressioni si comporta come l'operatore logico OR.
Le azioni sono delle operazioni da compiere per ogni file o directory che si ottiene dalla scansione. Queste azioni generano però un risultato che viene interpretato in maniera logica. Dipende da come vengono concatenate le varie condizioni (test e azioni) se, e in corrispondenza di quanti file, verranno eseguite queste azioni.
-exec comando ;
Esegue il comando indicato, nella directory di partenza, restituendo il valore Vero se il comando restituisce il valore zero. Tutti gli argomenti che seguono vengono considerati come parte del comando fino a quando viene incontrato il simbolo punto e virgola (;). All'interno del comando, la stringa {} viene interpretata come sinonimo del file che è attualmente in corso di elaborazione. Se la shell interpreta questo simbolo occorre utilizzare il meccanismo della protezione per evitarlo.
-ok comando ;
Si comporta come -exec ma, prima di eseguire il comando, chiede conferma all'utente. Se il comando non viene eseguito, restituisce il valore Falso.
-print
Si avvera sempre, emette il nome completo dei file (e delle directory) che avverano l'insieme delle condizioni. È l'azione predefinita, se non ne vengono indicate delle altre.(4)
$
find / -name "lib*" -print
Esegue una ricerca su tutto il file system globale, a partire dalla directory radice, per i file e le directory il cui nome inizia per lib. Dal momento che si vuole evitare che la shell trasformi lib* in qualcosa di diverso, si utilizzano le virgolette.
#
find / -xdev -nouser -print
Esegue una ricerca nel file system principale a partire dalla directory radice, escludendo gli altri file system, per i file e le directory appartenenti a utenti non registrati (che non risultano da /etc/passwd
).
$
find /usr -xdev -atime +90 -print
Esegue una ricerca a partire dalla directory /usr/
, escludendo altri file system diversi da quello di partenza, per i file la cui data di accesso è più vecchia di 2 160 ore (24 * 90 = 2 160).
$
find / -xdev -type f -name core -print
Esegue una ricerca a partire dalla directory radice, all'interno del solo file system principale, per i file core
(solo i file normali).
$
find / -xdev -size +5000k -print
Esegue una ricerca a partire dalla directory radice, all'interno del solo file system principale, per i file la cui dimensione supera i 5 000 Kibyte.
$
find ~/dati -atime +90 -exec mv \{\} ~/archivio \;
Esegue una ricerca a partire dalla directory ~/dati/
per i file la cui data di accesso è più vecchia di 90 giorni, spostando quei file all'interno della directory ~/archivio/
. Il tipo di shell a disposizione ha costretto a usare spesso il carattere di escape (\) per poter usare le parentesi graffe e il punto e virgola secondo il significato che gli attribuisce find.
daniele @ swlibero.org
2) La descrizione fatta delle espressioni regolari estese di Grep GNU è incompleta. Per i dettagli mancanti conviene consultare i capitoli che trattano in maniera specifica questo argomento, come già indicato in precedenza.
3) GNU findutils GNU GPL
4) Il programma find di GNU considera questa l'azione predefinita, per cui non è necessario indicarla per ottenere un output sullo schermo. Generalmente, find non ha un'azione predefinita e questo può mettere in crisi un utente di un sistema GNU quando passa a un altro sistema Unix. Questo è il motivo per il quale viene sempre indicata l'azione negli esempi seguenti, anche se non sarebbe necessario.
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome ricerche.html
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