4-6 ottobre 2017
Dirigente di ricerca dell'INFN, ha trascorso gran parte della sua carriera professionale in esperimenti che si svolgevano al CERN e presso i Laboratori Nazionali di Frascati. E' un esperto nelle tecniche di rivelazione di particelle ed ha partecipato agli esperimenti ALEPH al LEP di Ginevra sulla misura delle proprietà dei bosoni W e Z, a KLOE alla macchina DAFNE a Frascati, ed è attualmente impegnato in LHCb all'LHC del CERN. In particolare, questi ultimi due esperimenti sono dedicati allo studio dell'asimmetria materia-antimateria. Dal 2011 al 2014 è stato coordinatore internazionale dell'esperimento LHCb. Dall’agosto del 2015 è Direttore dei LNF.
Primo Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati. Dirige un gruppo di ricercatori che lavorano nel campo della fisica sperimentale adronica e nucleare, conducendo esperimenti sia in Italia (sull’acceleratore DAFNE e nei laboratori sotterranei del Gran Sasso) che all’estero e coordina vari progetti internazionali. Catalina è membro della Foundational Question Institute (FQXi) e nel 2016 ha ricevuto il premio "Women in Physics Lecturer" dell'Australian Institute of Physics. Ha organizzato conferenze internazionali ed è autore o coautore di più di 250 pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali. Svolge un'intensa attività di formazione e divulgazione scientifica. Ha recentemente pubblicato il libro: Dai buchi neri all’adroterapia. Un viaggio nella Fisica Moderna (Springer – I Blu) e scrive per vari giornali e riviste italiane e rumene. Ha la passione di spiegare a tutti quanto è bello e affascinante il mondo della scienza.
Federico Antinori è ricercatore della Sezione di Padova dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e ha fatto parte della collaborazione ALICE fin dalla sua istituzione, ricoprendo nel corso degli anni numerose posizioni manageriali di alto livello. Formatosi in fisica delle particelle (con tesi sull’esperimento WA82 all’SPS), già nei primi anni ’90 Antinori iniziò ad occuparsi di collisioni nucleo-nucleo ultrarelativistiche. Ha partecipato a numerosi esperimenti con ioni pesanti: in particolare, tra il 1990 e il 1997, lavorò ai progetti WA85, WA94 e WA97 al CERN, rivestendo ruoli importanti. Nel 1996 presentò la proposta di un ulteriore esperimento con collisioni nucleo-nucleo, chiamato NA57, del quale fu responsabile lungo tutto il suo percorso di vita: dal disegno, alla costruzione, fino alla presa dati e alla loro analisi. I risultati raccolti da questo eperimento, insieme a quelli di WA97, contribuirono a determinare l’evidenza dell’esistenza del plasma di quark e gluoni, annunciata nel 2000 al CERN. Federico Antinori ha partecipato alla collaborazione scientifica ALICE fin dai primi studi di simulazione per l’Expression of Interest (1992) e Letter of Intent (1993). A partire dal Technical Proposal (1995) ha coordinato il gruppo di lavoro sui rivelatori a pixel di silicio, di cui è stato responsabile fino al 2001. Ha rivestito poi numerosi altri ruoli di rilievo nell’ambito di vari gruppi di analisi e di trigger, fino ad essere scelto come vice-responsabile dell’esperimento per il biennio 2007-2008, durante il quale ALICE passò dalla fase di costruzione a quella operativa. Nel 2012 Antinori assunse l’incarico di coordinatore della fisica di ALICE. Durante il suo mandato, l’esperimento ha prodotto molti dei suoi principali risultati. Nell’aprile del 2016 è stato eletto come nuovo responsabile dell’esperimento, carica che rivestirà fino al dicembre 2019.
Amedeo Balbi, astrofisico, è professore associato all’Università di Roma "Tor Vergata”. Autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche, i suoi studi spaziano dall’origine dell’universo, al problema della materia e dell’energia oscura, alla ricerca di vita nel cosmo. Cura una rubrica sul mensile Le Scienze, collabora con La Stampa e Repubblica, ed è autore di diversi libri, tra cui "Cercatori di meraviglia" (Rizzoli, 2014), vincitore del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2015. Il suo ultimo libro è "Dove sono tutti quanti?" (Rizzoli, 2016).
Dopo la laurea all’Università di Padova nel 1978 (con una tesi sull’unificazione delle forze fondamentali), A. M. ha lavorato per vari anni in prestigiosi centri di ricerca stranieri (Univ. di Ginevra, CERN, Max Planck Institut di Monaco di Baviera, New York University) per poi tornare in Italia come professore ordinario all’Univ. di Perugia, poi alla SISSA di Trieste e, dal 2001, all’Univ. di Padova. Nel periodo 2006-2011 è stato direttore della Sezione INFN di Padova; dal 2011 è vice presidente dell’INFN. La sua attività di ricerca si è concentrata sulla ricerca di nuova fisica oltre il Modello Standard particellare toccando, in particolare, alcuni dei più importanti temi della cosiddetta "fisica astroparticellare", ovvero di quel settore di ricerca crocevia tra fisica delle particelle elementari, astrofisica e cosmologia. È autore di circa 200 pubblicazioni scientifiche ed è stato invitato a presentare relazioni o lezioni a più di 150 tra conferenze, workshop e scuole internazionali. Da anni svolge altresì un’estesa attività di outreach con articoli e partecipazioni a conferenze ed eventi di divulgazione destinati al vasto pubblico.
Massimo Ferrario lavora ai Laboratori Nazionali di Frascati dove si occupa della fisica dei fasci di elettroni ad alta brillanza, acceleratori a plasma e nuove sorgenti di radiazione. Collabora con i maggiori centri di ricerca internazionali tra cui il CERN, DESY e SLAC. È responsabile per i LNF del progetto SPARC_LAB ed insegna Fisica degli Acceleratori per il ciclo di Dottorato dell'Università di Roma "Sapienza".
Primo ricercatore INFN presso i Laboratori Nazionali di Frascati. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, che spaziano dalla fisica delle reazioni fotonucleari, alla rivelazione delle onde gravitazionali, alla fisica delle interazioni fotone-fotone. Attualmente s’interessa alle nuove idee circa la natura dell’interazione gravitazionale. Da molti anni svolge un'intensa attività di formazione scientifica per docenti di liceo.
Ricercatore in fisica delle Alte Energie. Ha partecipato all'esperimento CDF (Collider Detector at Fermilab) - del quale è attualmente lo spokesperson- occupandosi dello studio delle interazioni di alta energia tra protoni ed antiprotoni. Ha partecipato a varie misure di fisica, tra cui la scoperta del quark top, e la caccia al bosone di Higgs. Attualmente collabora anche con l'esperimento ATLAS presso il LHC del CERN. Si occupa di problemi di comunicazione della scienza e di terza missione, dal 2000. In questa veste ha fatto parte di vari comitati europei. E' attualmente il coordinatore delle attività di Terza Missione per l'INFN. Nel 2015-2017 è stato il coordinatore degli esperti di Terza missione che, per conto dell'ANVUR, hanno valutato la produzione di beni di pubblica utilità di Atenei ed Enti di Ricerca nella VQR 2011-2014.
Prof. Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali all’Università di Genova, dal 1990 mi occupo di fisica delle particelle, delle astroparticelle e del neutrino. Ho lavorato a Fermilab e a SLAC (USA) dal 1990 al 1998 in esperimenti sulla fisica dei quark pesanti "charm" e "beauty". Nel 1998, diventato ricercatore all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Genova, ho iniziato a occuparmi di fisica del neutrino ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Il mio impegno principale da allora è stato l’esperimento Borexino, oggi riconosciuto come il più importante al mondo sulla fisica dei neutrini solari. Ho contributo a molti aspetti dell'esperimento (elettronica, acquisizione dati, ricostruzione, fisica, management) svolgendo ruoli via via più rilevanti. Dal 2005 al 2011 ho presieduto l'organo di controllo scientifico dell'esperimento, e nel 2011 sono stato eletto spokesperson. Dal 2004 mi sono anche impegnato sul progetto Cuore, un esperimento per la ricerca del doppio decadimento beta senza neutrini, un processo fisico raro fondamentale per la comprensione della natura del neutrino. Nel 2013 ho vinto un ERC Advanced Grant per il progetto SOX, di cui sono P.I.internazionale. SOX cercherà di capire se esistono altri tipi di neutrini oltre a quelli noti per mezzo di una sorgente artificiale di anti-neutrini posta vicino al rivelatore Borexino. Nel 2014 sono stato eletto Presidente della Commissione Scientifica Nazionale II dell’INFN che finanzia i progetti di fisica delle astroparticelle in Italia. Sono autore di 218 lavori pubblicati su riviste internazionali peer-review con più di 6200 citazioni (fonte: ISI-WEB Feb. 2017). Insegno in corsi di Fisica Generale, Astrofisica e Cosmologia, e Astroparticelle presso il Dipartimento di Fisica di Genova e la Scuola di Dottorato in Fisica. Dal 2016 sono Presidente del Festival della Scienza di Genova.
Manuela Cavallaro è ricercatrice presso i Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2009 presso l’Università di Catania con una tesi sulle prime applicazioni dello spettrometro magnetico a grande accettanza MAGNEX. Si occupa di fisica nucleare sperimentale, in particolare dello studio della struttura nucleare e dei meccanismi di reazione ad energie intorno alla barriera Coulombiana. Nel 2016 ha vinto uno Starting Grant dell’European Research Council per il progetto NURE (NUclear REactions for neutrinoless double beta decay) che avrà durata di 5 anni.
Laureato in fisica all’Università di Bologna nel 2015 e, attualmente, dottorando presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara. Ha da sempre un interesse particolare verso la divulgazione scientifica, probabilmente nato dal tentativo di raccontare ai propri amici e parenti cosa stesse studiando. Nel 2015 ha partecipato al concorso "Famelab: talking science", il talent show della scienza in cui i concorrenti sono chiamati a spiegare un argomento di scienza in 3 minuti, senza fare utilizzo di strumenti multimediali ma aiutandosi con qualche oggetto. A Ferrara fa parte insieme ad altri ricercatori e dottorandi del gruppo "Fisici senza frontiere" che si occupa di promuovere laboratori didattici nelle scuole e all’interno di numerosi eventi culturali della città.
Matteo Martini è professore associato presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma dove insegna Fisica Generale e Termofluidodinamica nella facoltà di ingegneria. La sua attività di ricerca è svolta tra i Laboratori di Frascati e il FermiLab di Chicago e si concentra sullo sviluppo di rivelatori di nuova concezione. E' autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali e si occupa da diversi anni di divulgazione della scienza a tutti i livelli.