I risultati
scientifici
possibili
coprono una vasta serie di argomenti di studio nel campo della
fisica delle particelle elementari e comprendono le proprietà
dei mesoni leggeri prodotti nel decadimento della Φ(1020), ma anche l'analisi dei processi
di annichilazione elettrone-positrone in adroni, che ha implicazioni
importanti per i test di precisione del Modello Standard
delle interazioni fondamentali. Inoltre alla Φ-factory le coppie di kaoni neutri
sono prodotte in uno stato quanto-meccanico puro e quindi si può
studiare il fenomeno della coerenza quantistica.
Di seguito sono schematicamente descritti alcuni dei risultati
pubblicati dall'esperimento.
|
Test
di precisione delle simmetrie CPT e CP
|
Le interazioni fondamentali
sono invarianti se, in qualsiasi ordine, si invertono carica, parità
e verso dell'evoluzione temporale dei sistemi. Tale simmetria, CPT, emerge in
tutte le teorie quantistiche locali che rispettino l'invarianza di Lorentz.
Violazioni sono prevedibili nell'ambito di teorie quantistiche della
gravitazione. Una delle conseguenze
della validità della simmetria è l'uguaglianza di massa e
vita media per particelle e antiparticelle.
La violazione della simmetria per inversione
di carica e parità, CP, nelle interazioni deboli è
stata scoperta da Cronin e Fitch nel 1964, ed è accompagnata
dalla violazione dell'invarianza per inversione temporale, in modo che
si preservi CPT.
Una serie di misure estremamente precise di KLOE, che includono
i rapporti di decadimento e la vita media dei kaoni neutri, hanno concorso
a migliorare la sensibilità sperimentale verso i fenomeni di violazione
di CP e CPT. Infatti, i rapporti di decadimento, le vite medie e i parametri
che esprimono la violazione di CP e CPT in sistemi di kaoni neutri, sono
legati tra loro dai principi della teoria quantistica, in una relazione
ricavata negli anni '60 da Bell e Steinberger, BSR. Tra i nuovi risultati
di KLOE, particolarmente rilevanti in quest'ambito sono il limite
sperimentale sul decadimento del KS →
π0
π0 π0,
la misura del rapporto di decadimento del KL →
π+ π-,
ambedue processi che violano CP, e la prima misura dell'asimmetria
di carica nel decadimento KS →
π e ν,
la cui differenza con l'analoga asimmetria nel canale KL→
π e ν
segnala violazione di CPT. Nella figura a
sinistra è riportata la regione permessa dai risultati di KLOE
per le differenze in vita media e massa di kaone e antikaone neutri.
Per vite medie uguali, assunzione
favorita dal punto di vista teorico, l'effetto di violazione di CPT
non può determinare differenze in massa tra kaone e antikaone
neutro superiori a 6×10-19 GeV, un numero
circa 1018 inferiore alla
massa stessa del kaone, che rappresenta un aumento in sensibilità
sperimentale di un fattore 2 rispetto alle determinazioni precedenti.
|
Test dell'unitarietà della
matrice CKM
|
L'unitarietà della
matrice di mescolamento dei quarks (matrice CKM) è
espressione del fatto che per tutte le famiglie di quark, organizzate
in doppietti di isospin debole che
comprendono un quark di tipo "up" e uno di tipo "down", la somma degli accoppiamenti
del quark di tipo "up" con tutti i quark di tipo "down" è la stessa.
Questa universalità degli accoppiamenti elettrodeboli nel Modello Standard
non è necessariamente presente in teorie più generali,
come le Supersimmetrie,
che possono prevedere sottili effetti che portano alla differenziazione
degli accoppiamenti per le diverse famiglie. Test di grande
precisione in questo settore consentono quindi di porre limiti severi
sull'entità dei fenomeni di nuova fisica in grado di determinare
la violazione dell'universalità delle interazioni elettrodeboli.
Attraverso la misura estremamente precisa dei rapporti di decadimento
dei mesoni K,
della loro vita media e della dipendenza del numero di decadimenti semileptonici,
K → π l
ν, dal momento trasferito al sistema leptonico, l'esperimento
KLOE è stato in grado di verificare l'unitarietà della
prima riga della matrice CKM, Vud2
+ Vus2 = 0.9985 ± 0.0009, con una precisione
dell'1 per mille. Il risultato finale si è ottenuto combinando
due misure sperimentali indipendenti di Vus, la prima dalle
misure dei rapporti di decadimento semileptonici del K, la seconda
dalla misura del decadimento K+ →
μ+ ν. Nella figura a sinistra sono riportate, nel piano |Vud|-|Vus|
le due misure di KLOE, in verde quella dai decadimenti semileptonici,
in celeste quella dal decadimento K+--> μ+ ν, insieme alla misura di Vud, in rosso, ottenuta
dagli esperimenti sui decadimenti β dei nuclei. In
giallo è indicato il risultato della combinazione delle tre misure,
mentre la linea nera rappresenta la condizione di unitarietà.
|
Misura della sezione d'urto adronica
|
La misura del momento magnetico
del muone [lezioni
del Prof. P. Franzini] rappresenta uno dei test di precisione più
significativi della teoria delle interazioni fondamentali. Con la
sua misura si è arrivati a controllare i calcoli nel settore
elettrodebole con una precisione relativa di 0.5 parti per milione.
Questa è la precisione ottenuta nel 2004
dall'esperimento E831
al Brookhaven National Laboratory di New York, con una tecnica sofisticata,
raffinata nel corso di più di un decennio di sperimentazione,
misurando il moto di precessione dello spin del muone in campo magnetico.
La precisione delle predizioni teoriche, simile a quella sperimentale,
è limitata soprattutto dalla conoscenza della sezione d'urto
adronica a basse energie, settore in cui sono rilevanti le misure di
KLOE. Infatti per predire il comportamento in campo magnetico del
muone al livello di precisione sperimentale raggiunta, occorre valutare
una serie di contributi dovuti alle interazioni elettrodeboli, dei quali
solo una parte sono calcolabili in teoria delle perturbazioni
. In particolare non è possibile utilizzare i calcoli
perturbativi nel caso delle interazioni a basse energie dei quark, che
pure contribuiscono al momento magnetico del muone per effetto della
polarizzazione del
vuoto. Tali contributi vengono calcolati partendo dalla misura
sperimentale dei processi elettrodeboli che a basse energie portano alla
creazione di adroni.
KLOE ha misurato con un livello di precisione
del per cento la sezione d'urto e+e-→
π+ π-
in funzione della massa invariante del sistema dei 2 pioni.
Nella figura accanto è mostrato
il risultato della misura insieme al riquadro
dove sono riportati i valori delle predizioni teoriche, non inclusive
e inclusive della misura di KLOE, confrontati col risultato sperimentale
di E831. La discrepanza, dell'ordine di 3 deviazioni standard,
potrebbe essere confermata con maggiore significatività, o risolta,
migliorando la conoscenza delle sistematiche della misura ad energie
vicine alla soglia di produzione del sistema a 2 pioni, programma attualmente
in corso a KLOE.
|
|
|
|
Lo studio della coerenza
quantistica
|
La meccanica
quantistica stabilisce che
un sistema isolato sia in grado di mantenere inalterate le correlazioni
tra gli elementi costitutivi, indipendentemente dalla distanza relativa assunta
nell'evoluzione temporale dai suoi elementi. La coppia di kaoni
neutri prodotti alla φ-factory
viene creata in un autostato di momento
angolare 1 e parità negativa, fatto che
|
|
Evento con 4 pioni carichi nello stato finale. Sono
mostrati in rosso i vertici di decadimento, in bianco le tracce ricostruite
nella camera a deriva e in giallo e verde i depositi di energia nel calorimetro
|
|
impone una correlazione precisa tra i
rispettivi prodotti di decadimento, dipendente dalla
natura degli stati finali. In particolare, sono vietati stati finali identici
generati contemporaneamente. Nella figura a sinistra
è mostrata la distribuzione delle distanze relative tra i due
kaoni quando decadono ambedue in una coppia di pioni carichi. Come si vede, la distribuzione presenta una modulazione
che riflette la correlazione quanto-meccanica dei decadimenti misurati
(interferenza quantistica).
I dati sperimentali (pallini neri) sono confrontati con le previsioni ottenute
dalla simulazione Monte Carlo dettagliata (rettangoli rossi) dell'interferenza
quantistica e degli effetti strumentali associati alla misura finale.
Lo studio della figura di interferenza in KLOE ha permesso
di escludere l'esistenza di sottili effetti di decoerenza, che potrebbero
essere indotti dalla gravità quantistica.
Grazie al fatto che in KLOE si raccolgono tutti i canali di decadimento
dei kaoni neutri, studi analoghi sono in corso per selezionare ed analizzare
l'evoluzione temporale di altri stati finali, sensibili a caratteristiche
diverse dei mesoni K.
|
Studio
del mesone scalare f0(980)
|
Il modello a quark è in
grado di spiegare l'esistenza delle particelle soggette all' interazione forte
in termini di stati legati di particelle elementari,
denominate appunto quark, che hanno un numero quantico caratteristico
associato, denominato "colore". Il legame tra i quark è
assicurato dallo scambio di bosoni dotati di carica di "colore", i
gluoni. Tutte le particelle soggette all' interazione forte che ci
circondano (protoni e neutroni che formano i nuclei atomici; pioni e
altri mesoni leggeri prodotti nell'atmosfera dai protoni dei
raggi cosmici primari) e una grande parte,
ma non tutte, di quelle prodotte agli acceleratori sono descrivibili
in termini di stati legati a due e tre quark, i mesoni e i barioni. La
possibilità che esistano stati legati di diversa composizione,
come quelli formati da coppie diquark-antidiquark (il diquark è
uno stato legato a due quark), non è esclusa dalla teoria e potrebbe
spiegare alcune osservazioni sperimentali, tra cui l'esistenza del mesone
scalare f0.
Sono stati studiati anche modelli alternativi per spiegare la natura di
questo mesone. Il programma sperimentale in corso punta a misure di precisione
dei decadimenti dell'f0 in grado
di falsificare
le previsioni che discendono dai modelli impropri.
L'esperimento KLOE ha misurato lo spettro in energia dei sistemi a due pioni ottenuti analizzando gli stati finali π0π0γ e π+π-γ. Ambedue sono dominati da processi e+e- → π π γ non risonanti, cioè che non discendono dalla creazione
e dal successivo decadimento del mesone φ. Il numero di eventi
raccolti e la qualità della ricostruzione sperimentale delle grandezze
fisiche associate hanno però consentito ugualmente di estrarre e studiare
il campione di e+e- →
f0(980)γ
→ π π γ contenuto.
Nel
caso dei decadimenti in pioni carichi si è anche studiata l'asimmetria
angolare del sistema. Nel plot a sinistra in alto è mostrato, nel caso
dell'asimmetria angolare, come il processo dominante, rappresentato dai triangoli,
non sia in grado di spiegare le osservazioni sperimentali, rappresentate
dai pallini rossi. Solo l'introduzione nella simulazione del contributo
dovuto al mesone f0(980) porta a predire la distribuzione
angolare corretta, rappresentata dai quadratini bianchi.
L'analisi dello spettro in energia ha permesso di ottenere la misura
dell'accoppiamento dell'f0 ai mesoni coinvolti nel processo,
φ, pioni
e kaoni, necessaria ma non sufficiente per capirne la struttura.
Nel plot in basso a sinistra è riportata la distribuzione in
massa invariante del campione π0π0γ, nel piano Mππ - Mπ γ, con gli eventi f0(980)γ → π0π0γ
ad alti valori Mππ e quelli dovuti
al processo dominante e+e-
→ ωπ concentrati nelle due
bande con Mππ < 700 MeV.
Studi ulteriori sono in corso per estrarre altri dettagli sperimentali
utili a stabilire la natura di questa particella.
|
|
|