Fin dal giorno della scoperta dei raggi X, l’8 novembre 1895, da parte del fisico tedesco W.C. Roentgen, apparve evidente che essi potevano fornire un importante contributo alla medicina. Oltre un secolo di ricerche ed esperienze ha permesso di arrivare alla moderna radiologia clinica. Il principio fisico, tuttavia, è rimasto il medesimo: l'assorbimento dei raggi X. Negli ultimi due decenni però, presso le macchine di luce di sincrotrone, sono state sviluppate nuove tecniche radiologiche basate non sull'assorbimento, ma sulla variazione della fase dei raggi X. In questa conferenza verranno illustrate le nuove tecniche di fase e le loro potenzialità per la ricerca biomedica, fino alla difficile sfida odierna: trasferire queste nuove tecniche dai laboratori agli ospedali, in modo da ottenere immagini diagnostiche sempre più utili per il medico e sempre più sicure per il paziente.
Ricercatore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste e tiene corsi di Fisica presso il Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute della stessa università. Le sue ricerche si svolgono principalmente al sincrotrone Elettra di Trieste e si concentrano sulle immagini coi raggi X prodotti dal sincrotrone, con particolare riguardo alle loro applicazioni in medicina e in diagnostica. Conduce questi studi in collaborazione con diversi ricercatori italiani e stranieri e vanta un centinaio di pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Molto attento alle iniziative di divulgazione scientifica, ha partecipato a “Street Science” nell’ambito de “La notte dei Ricercatori” ed agli “Open Day” tenutisi presso Elettra e presso i laboratori della sezione di Trieste dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.